Il San Sebastiano di Raffaello in mostra dopo l'intervento di restauro

Alla Pinacoteca di Brera, fino al'11 maggio, l'esposizione "Raffaello. Il San Sebastiano della Carrara dopo il restauro"

[I]l San Sebastiano di Raffaello dell’Accademia Carrara di Bergamo è una delle prime opere dell’artista urbinate, che lo eseguì giovanissimo. Vicino per tecnica esecutiva e stile allo Sposalizio della Vergine della Pinacoteca di Brera, datato 1504, è forse riconducibile ai primissimi anni del Cinquecento quando il legame di Raffaello con il maestro Perugino è ancora evidente. La preziosa e piccola tavola (altezza cm 45,5, larghezza cm36,4 e profondità cm 1,4), giunta alla collezione bergamasca con legato del conte Guglielmo Lochis nel 1866, fu dotata della cornice dorata con la quale ancora oggi è esposta.

Prima del restauro
Prima del restauro

Dopo il restauro
Dopo il restauro



Il restauro del dipinto è stato offerto dalla Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici di Milano ed eseguito all’interno del Laboratorio di Restauro della Pinacoteca di Brera, che nel 2008 aveva terminato anche il restauro dello Sposalizio della Vergine. Paola Borghese ha effettuato l’intervento sul San Sebastiano tra giugno 2013 e febbraio 2014, mentre Patrizia Fumagalli ha restaurato la cornice tra giugno a ottobre 2013; hanno diretto i lavori Mariolina Olivari e Amalia Pacia della Soprintendenza, insieme a Giovanni Valagussa per l’Accademia Carrara. “Sotto il profilo iconografico- dice Maurizio Bernardelli Curuz . dobbiamo assolutamente sottolineare la scelta di grande eleganza e di pace assoluta compiuta da Raffaello. Egli disinnesca ogni dramma. San Sebastano non ha il corpo nudo, colpito dalle frecce, non si divincola, come  avverrà in Tiziano. Il dolore, filtrato dalla religione, è soltanto un lontano ricordo. La giovane figura ha infatti lo sguardo di lato, morbidamente di lato, nella direzione che i nostri occhi assumono nel corso di un’analisi introspettiva, quando pensiamo e ricordiamo. La freccia, attributo della sa figura,  diviene una penna leggiadra, impugnata con una elegantissima postura scalare delle dita. Questa scelta di estrema pace è semanticamente un aspetto fondamentale del quadro, nell’ambito della sua comunicazione. Raffaello dice che, attraverso l’unione con Cristo, si cancella ogni pena umana e si raggiunge uno stadio superiore, in cui ogni conflitto mondano è estinto.  Sotto il profilo stilistico, il dipinto rivela ancora la vicinanza di Raffaelo ai modi di Perugino, soprattutto nell’assunzione di un analogo – ma non identiico – canone nella costruzione del volto, che parte da un ovale perfetto e che viene poi suddiviso geometricamente, in rapporti armonici tra le parti,  per conferire alla massa facciale la leggiadria da cui è contraddistinta”.
5.Particolare della #2E550C
Il restauro era diventato improrogabile: infatti alcuni sollevamenti interessavano la pellicola pittorica, mentre le vernici e le integrazioni di precedenti interventi erano fortemente alterate. Sul cielo si notavano piccole porzioni di policroma originale scoperta, dato che le spesse vernici contraendosi cominciavano a staccarsi; un vecchio foro di tarlo insisteva sullo sfondo, ritocchi alterati modificavano e scurivano soprattutto la veste rossa e il cielo. A seguito di un’accurata campagna di indagini, coordinata da Fabio Frezzato per la C.S.G. Palladio di Vicenza, l’opera è stata sottoposta a operazioni di fissatura del colore e a un lento e calibrato intervento di pulitura che consente oggi di apprezzare nel dettaglio la raffinatissima tecnica di esecuzione. Il dipinto è caratterizzato da una policromia preziosa, che vede utilizzati il lapislazzuli per gli azzurri e l’oro a conchiglia o miscele di oro e argento ad impreziosire le vesti, la piuma della freccia e le montagne nel paesaggio di sfondo.
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“Raffaello. Il San Sebastiano della Carrara dopo il restauro”
fino all’11 maggio 2014
Pinacoteca di Brera, sala XXIV, Milano
Orari
8.30-19.15 da martedì a domenica
(la biglietteria chiude alle 18.40)
chiuso lunedì
Biglietti
Intero: € 10,00
Ridotto: € 8,00, per gli over 65, i ragazzi tra i 13 e i 18 anni, gli studenti dai 19 ai 26 anni
Biglietto per famiglia (adulto/i con ragazzo/i): € 8,00 adulto; € 4,00 ragazzo dai 13 ai 18 anni
Gruppi: prenotazione obbligatoria, € 2,00 a persona
Scuole: prenotazione obbligatoria € 10,00 per classe; € 4,00 a studente, dai 13 ai 26 anni
Gratuito: i ragazzi fino ai 12 anni
Biglietto integrato mostra “Giovanni Bellini”/Pinacoteca: € 12,00
Prenotazioni
Per gruppi, scuole e singoli
tel. 02 92800361
www.pinacotecabrera.net
Attività didattica
Servizi educativi della Pinacoteca di Brera
tel. 02 72263.219/262
www.brera.beniculturali.it/Servizi educativi
Informazioni
Ufficio Comunicazione, mostre ed eventi
tel. 02 72263.257
sbsae-mi.brera@beniculturali.it
www.brera.beniculturali.it
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa