Colmare le buche con gioiosi mosaici. L’arte di Ememem, la risposta Usa di Bachor

Hanno inventato una nuova disciplina artistica e ora sono chiamati, in tutto il mondo, per collocare cerotti colorati sulle ferite delle strade. Le due scuole principali si fronteggiano. Astrato o figurativo neo-pop che ricorda i mosaici dell'antichità?

Seguendo l’anonimato di Banksy – il grande artista che ha accelerato il proprio successo mondiale rimanendo un mister X, in grado di compiere, nell’anonimato, rapidissimi, spiazzanti blitz e perigliose imprese pittoriche – Ememem è un nome dietro il quale si nasconde uno street artist amatissimo. Con un’anima da boy-scout e un notevole senso estetico, l’artista francese ha deciso di intraprendere una strada piena di buche, nel 2016. Tutto è partito da un marciapiede di Lione, con pericolosi e tristi avvallamenti. È stato lì che ha coperto, artisticamente, con tasselli ceramici, la prima, ampia lacuna.. Ed è stata magia. In breve l’artista è stato chiamato, in mezzo mondo con il fine di far risplendere il sole della creatività nelle brecce dell’asfalto o del cemento.

Da allora Ememem non si è più fermato, in questa attività, e ne ha addirittura fatto la sua professione. Da qualche anno si guadagna da vivere con le proprie opere commissionate qua e là da città, festival, istituzioni. Ai passanti dedica ogni suo “cerotto da marciapiede”.
Per meglio passare inosservato, Ememem lavora di notte, anche perchè la sorpresa che troveranno i passanti, il mattino successivo, è ancor più inaspettata e radiosa.

Dall’altra parte dell’Oceano, negli Stati Uniti, opera lo street artist Jim Bachor, che, a differenza dell’astrattista francese, lavora su un figurativo neo pop, che rinvia ai pavimenti musivi dell’antichità classica.

NEL VIDEO, QUI SOTTO, LA REALIZZAZIONE DI UN MOSAICO STRADALE DA PARTE DELL’ARTISTA AMERICANO

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz