Le foto da museo del “paparazzo” Galella, che pianificava i servizi come azioni di guerra

Le opere in mostra. Star del XX secolo. Sono oltre 3 milioni le fotografie meticolosamente custodite nella sua immensa villa a poco più di un’ora da New York, in un angolo di campagna del New Jersey.

RON GALELLA
“EXCLUSIVE DIARY”
Photology Online Gallery
1° settembre – 30 novembre 2021

Ron Galella

John Travolta e Sylvester Stallone, Elvis Presley e Louis Amstrong, Frank Sinatra e Marlon Brando, Maria Callas, Sophia Loren, Frank Zappa e Richard Burton, Elton John e Yves Saint Lauren, Mick Jagger, Jackie Kennedy, Truman Capote e Andy Warhol…provate a nominare un nome qualsiasi delle star che hanno fatto la storia americana dagli anni ’50 in poi e senza dubbio quel nome lo ritroverete tra le oltre 3 milioni di fotografie meticolosamente custodite nell’immensa villa di Ron Galella a poco più di un’ora da New York, in un angolo di campagna del New Jersey.

In occasione del suo Novantesimo compleanno, Photology Online Gallery rende omaggio a Ron Galella, immenso e ineguagliabile “paparazzo” che per oltre sessant’anni ha inseguito e fotografato attori, registi, cantanti e politici, per narrare, rigorosamente in bianco e nero, il mondo delle celebrities.

Ron Galella, Marlon Brando and Ron Galella Waldorf Hotel,-Photo by Paul Schmulbach NYC 26 novembre 1974, Vintage gelatin silver print. @2004-by Ron

“Ron Galella. Exclusive Diary”, curata da Davide Faccioli e fruibile in modalità virtuale dal 1° settembre al 30 novembre 2021 su Photology Online Gallery (http://www.photology.com/rongalella/), presenta circa 40 opere fotografiche (tutte rarissime stampe vintage, le uniche firmate e timbrate dall’artista e con descrizione giornalistica d’epoca sul retro. Dimensioni 20×25 cm circa) suddivise in due categorie: singole o “sequenze d’azione” composte da due o tre stampe ciascuna.

Tutte le immagini in mostra sono contenute nel libro “Exclusive Diary” (306 pagine con 157 fotografie in bianco e nero stampate in tricromia) edito da Photology nel 2004 e disponibile su Amazon oppure tramite il sito www.photology.com

Ron Galella, Sophia Loren, Americana Hotel, NYC 22 December 1965, Vintage gelatin silver print. @2004 by Ron Galella-Courtesy Photology Milano

Personaggio iconico e straordinario, Ron Galella si è costruito la fama di “The king of paparazzi” scatto dopo scatto, sin da quando abitava coi genitori nel Bronx, a dodici miglia da Manhattan e tornava sempre a casa a sviluppare le fotografie che scattava per strada, fuori dai locali più famosi, nei party, ai vernissage delle mostre o alle anteprime cinematografiche.

Ron Galella, Transvestite, Studio 54, NYC 26 April 1978, Vintage gelatin silver print. @2004 by Ron Galella-Courtesy Photology Milano

Davide Faccioli: “Quello che si sa sulla “street photography” non ha niente a che vedere con le fotografie “di strada” di Ron Galella. Egli pianifica in modo militare la sua strategia di azione: vede la strada come un campo di battaglia, con zone minate, sbarramenti da saltare e nemici da colpire. Il suo sistema di aggiramento prevede travestimenti, nascondigli, documenti falsi, adescamenti, azioni di depistaggio. La fotografia diventa guerriglia urbana, tutto per uno scoop, per un’altra sporca dozzina di personaggi da aggiungere al proprio archivio”.

Ron Galella, Elton-John and Caspa Xenon Disco-NYC, 12 June 1978, vintage gelatin silver print.@2004 by Ron Galella.-Courtesy Photology-Milano

Nato a New York il 10 gennaio 1931, figlio di un falegname immigrato di Muro Lucano, in Basilicata, borgo di cui oggi è cittadino onorario, Ron Galella ha iniziato a fotografare sotto le armi, durante la guerra di Corea, per poi laurearsi in fotogiornalismo nel 1958 all’Art Center College of Design di Los Angeles.

Dagli anni Cinquanta in poi non c’è stata celebrità che non sia stata “paparazzata” dalla raffinata sfrontatezza di Ron Galella, capace di farsi trovare sempre al posto giusto nel momento giusto. Fotografie “rubate” sì ma apprezzate per la loro immediatezza, scattate spesso a raffica senza neppure guardare nell’obiettivo, che più volte gli hanno creato numerosi guai, ma che alla fine sono state pubblicate sui principali magazine di tutto il mondo e oggi sono presenti nei musei più prestigiosi.

Ron Galella, personaggio unico e irripetibile, capace di ridefinire il rapporto fra celebrità e fotografo, sebbene molti attori e artisti si fossero “rassegnati” di buon grado alla sua presenza, anche perché fondamentale per la loro stessa popolarità, si è trovato più volte in mezzo a diverse risse prendendo botte, spinte, sputi e insulti da moltissimi attori e personaggi famosi, finendo spesso davanti a un giudice.

Eppure, la genialità di Ron Galella è stata anche quella di trasformare con ironia e arguzia i momenti più difficili in occasioni per continuare a farsi apprezzare. In particolare, è lui stesso a ricordare due episodi: la prima volta quando Marlon Brando, prima di entrare in un ristorante di Chinatown a New York, si girò verso di lui e lo colpì violentemente con un pugno facendogli saltare cinque denti e rompendogli la mascella. Dopo quell’episodio, per il quale venne anche risarcito, quando Galella incrociava Marlon Brando indossava sempre un casco da football, e quando un collega lo fotografò mentre seguiva l’attore con in testa il casco e in mano la macchina fotografica, quell’immagine venne pubblicata a doppia pagina dal magazine People e divenne famosa in tutto il mondo.

La seconda volta quando la sua ossessione per Jackie Kennedy, all’epoca moglie di Ari Onassis, si concluse nel 1972 con l’arresto per “stalking fotografico” e un ordine di restringimento che gli impediva da quel giorno in avanti di avvicinarsi a lei a meno di quindici metri. Ron Galella non si scoraggiò e decise che, ogni volta che avrebbe potuto incontrare la vedova del presidente Kennedy, si sarebbe portato con sé un gigantesco metro per controllare la giusta distanza.

Andy Warhol, uno dei migliori amici di Ron Galella, un giorno ha detto: “Una buona foto deve ritrarre un personaggio famoso che sta facendo qualcosa di non famoso. Ecco perché il mio fotografo preferito è Ron Galella“.

PHOTOLOGY ONLINE GALLERY

Nei suoi 30 anni di attività Photology ha organizzato più di 350 mostre in tutto il mondo, collaborando con artisti internazionali, archivi, fondazioni, gallerie, musei e università.
Dopo le esperienze di Milano (1992-2015), Cortina (1992-1995), Londra (1997-2000), Bologna (2000-2003), Parigi (2007), Noto (2013-on) e Garzón, Uruguay (2015-on), Photology ha deciso di implementare il concetto di galleria come spazio fisico con la creazione di una nuova realtà virtuale: Photology Online Gallery.

Dal 2020, infatti, tutte le mostre prodotte da Photology sono unicamente fruibili sul web, permettendo così a un pubblico sempre più ampio di ammirare e acquistare le diverse opere fotografiche.
La piattaforma 3D è disponibile con un sistema di navigazione semplice e intuitivo che permette agli utenti di muoversi all’interno di uno spazio virtuale ma allo stesso tempo del tutto realistico, dove i lavori esposti possono essere ingranditi, guardati nei dettagli e visti da varie angolazioni.
I testi, i contributi video e gli apparati informativi sono inseriti nel contesto espositivo per una omogeneità di informazione. Nel caso di interesse per una visione live privata delle singole opere, vi è la possibilità di fissare appuntamenti specifici accordandosi direttamente con un team di specialisti nelle principali città italiane

Ufficio stampa Photology
De Angelis press, Milano
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Maurizio Bernardelli Curuz
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