La mostra si intitola “Confidences” e fa parte del progetto “Autoportrait Autofiction” che comprende anche spettacoli teatrali legati al tema dell’autoritratto. Vengono presentate 10 artiste che utilizzano l’autoscatto: Cecile Baldewyns, Louise A. Depaume, Louise Dumont, Féebrile, Fur Aphrodite, Nathalie Lescuyer, Jennifer Orhélys, Vanda Spengler, Yu.Ta, Stefania Zorzi
L’artista bresciana Stefania Zorzi – che vediamo anche qui sopra, nella foto della locandina – presenta 6 fotografie della serie “L’attesa”, 9 fotografie della serie “Memorie in passi” e il video “Scars”. Di seguito, ecco alcune opere di Stefania Zorzi, esposte a Parigi.
“Nell’autoritratto, l’artista e il soggetto diventano una cosa sola. – dice la curatrice Fabienne Rousseau – Come uno specchio che rivela un sé. Ma chi è questo ME che si arrende al nostro sguardo? È attraverso questa domanda che abbiamo orientato la nostra selezione di artiste. Spesso drammatizzato, l’autoritratto è parte di una ricerca sperimentale e disinibita che gioca ironicamente con i cliché. Lungi dall’essere sublimato, dal riflettere un’immagine liscia, questo ego è oggetto di trasformazione. Indovina chi sono io nel gioco della sineddoche: non sono un altro?”.
“Per entrare magicamente nel mondo di Stefania Zorzi – dice il critico Maurizio Bernardelli Curuz – si deve osservare il punto di snodo tra l’eternità dell’infanzia, con il suo mondo puro e stabile, e la scoperta del corpo, nell’adolescenza. L’imperio del corpo che seduce e devasta. Il desiderio di arretrare a una condizione di stabilità estatica, mentre rotea il gorgo imperativo dei sensi”.