Trovati dopo 800 anni dagli archeologi gli scheletri di 25 giovani Crociati uccisi dai nemici. Lo scavo nella fossa

L'esame del Dna dimostra che alcuni erano totalmente europei, mentre altri erano figli di uomini europei e di donne arabe. Una volta cresciuti, i bambini militarono nei nostri eserciti. Furono colpiti alle spalle. Cosa raccontano ossa, fibbie e monete

Gli archeologi hanno scoperto due fosse comuni che contengono i resti di 25 crociati, che furono uccisi nel XIII secolo. I resti dei soldati che combattevano per la conquista del Santo Sepolcro sono stati trovati a Sidone, in Libano, sulla costa mediterranea.
Tutte le ossa sono segnate dal taglio di armi o da inequivocabili colpi di una violenza armata. Probabilmente il gruppo di soldati è stato sorpreso alle spalle perchè la maggior parte delle lesioni sta nelle parte dorsale degli scheletri. Si valuta anche la possibilità che i soldati europei, a piedi, siano stati inseguiti da militari musulmani a cavallo e colpiti ripetutamente, fino alla morte. Gli archeologi hanno pubblicato le loro scoperte sulla rivista PLOS One .

“Quando abbiamo notato un numero così elevato di ferite da arma sulle ossa abbiamo capito che stavamo facendo una scoperta eccezionale”, afferma Richard Mikulski, archeologo della britannica Bournemouth University.
La datazione dei resti è stata compiuta con gli isotopi del carbonio. Molto interessante anche lo studio del Dna. Alcuni giovani, che erano morti in quell’imboscata, erano di origine europea, mentre altri erano figli di europei e di donne arabe. Questi ultimi, cresciuti, erano entrati nel rango dei Crociati. I ricercatori hanno capito di essere al cospetto di una fossa nella quale erano stati sepolti europei, poichè hanno trovato immediatamente fibbie per cinture realizzate cn il nostro stile e una moneta crociata. Nella terra anche frammenti di ceramica persiana e chiodi di ferro.

Le forze europee conquistarono il fondamentale centro portuale di Sidone nel 1110 d.C., dopo la prima crociata. La comunità europea mantenne il controllo della città per oltre un secolo. Nel 1253, le forze mamelucche attaccarono e distrussero la fortezza, ma l’anno successivo, Luigi IX di Francia – che era giunto sul posto e aveva aiutato a seppellire i cadaveri dei suoi uomini – fece ricostruire la struttura difensiva, che cadde però nel 1260 sotto l’urto violentissimo delle truppe mongole. alleate dei musulmani. Le fosse comuni individuate si trovano vicino al castello.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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