La ripresa in ogni attività e un notevole fervore, dopo mesi lunghissimi di chiusura, accompagnano il nostro percorso in questo autunno 2021. Gli archeologi inglesi hanno scoperto, nelle scorse ore, una “sbalorditiva” serie di sculture romane lungo il percorso del collegamento ferroviario HS2, come documentano le organizzazioni archeologiche britanniche e il filmato del ritrovamento, in fondo a questa pagina. Lo scavo è avvenuto all’interno dei resti della chiesa di St Mary a Stoke Mandeville, in un terreno che ospitava, in precedenza, un edificio romano.
I reperti consistono in due sculture che rappresentano un uomo e una donna. Dalla stessa area è emersa la testa scolpita di un bambino. La cultura che le ha prodotte è indubitabilmente legata alla nostra penisola. Romani che là si erano trasferiti? Inglesi romanizzati?
La dottoressa Rachel Wood, capo archeologo per l’appaltatore dei lavori ferroviari di HS2 Fusion JV, ha affermato che si tratta di “reperti davvero rari nel Regno Unito”. “Sono ancora più significativi per noi, archeologicamente – ha commentato Wood – perché hanno contribuito a cambiare la nostra comprensione del sito, prima che la chiesa medievale fosse costruita”. Durante lo scavo preventivo è stata scoperta anche un vaso di vetro, che potrà essere facilmente restaurato perché è scomposto in grossi lacerti (nella foto qui sotto).
Si ritiene che prima della costruzione della chiesa normanna esistesse, in quel punto, un mausoleo romano.
Gli archeologi hanno lavorato sul sito e circa 3.000 corpi sono stati rimossi dalla chiesa, che risale al 1080, e dall’area circostante. Dall’inizio dei lavori, nel 2018, sono state rivelate le pareti ben conservate e le caratteristiche strutturali della chiesa, insieme a insolite sculture in pietra e graffiti medievali, tra cui segni ritenuti essere meridiane o quelli che, nel Regno Unito, vengono definiti “segni di streghe”, probabilmente collegati a riti pagani che qui si svolgevano.
La scoperta dei reperti romani si inserisce in un clima di aspre polemiche, collegate alla costruzione della ferrovia ad alta velocità – con una spesa di 106 miliardi di sterline – che porterà da Londra a Crewe. Gli ambientalisti hanno sottolineato che un’indagine archeologica del 2013 aveva identificato 969 siti archeologici soltanto sul tratto Londra-Manchester, ma che sarebbero state svolte indagini accurate soltanto su 60 di essi.