Palafitte e antiche piroghe del lago di Fimon in mostra a Vicenza. L’arte della lavorazione del legno

La mostra, attraverso l’archeologica, consente di approfondire la conoscenza della carpenteria del legno che è sempre stata poco nota, attraverso la conservazione dei legni del lago di Fimon che è qualcosa di eccezionale e unico: questo è stato possibile grazie all’ambiente umido e quindi anaerobico, condizione ideale che si è creata nella torbiera di Fimon. Solitamente, infatti, il legno, materiale organico e quindi deperibile, non si conserva quasi mai nei depositi archeologici ma viene consumato dal passare del tempo

Al Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza apre la mostra “Palafitte e Piroghe del Lago di Fimon. Legno, territorio, archeologia”.
Dal 19 marzo 2022 al 31 maggio 2023 i visitatori potranno scoprire i villaggi preistorici del Lago di Fimon sulle tracce degli appassionati e degli studiosi che nel corso degli anni hanno recuperato ed esaminato centinaia di reperti.

La mostra si sviluppa da nuovi studi sui frammenti di legno recuperati nell’Ottocento e da recenti indagini archeologiche condotte con le più moderne metodologie che hanno consentito di gettare nuova luce sulla vita degli uomini e delle donne che abitavano attorno al lago di Fimon da 7000 a 3000 anni fa. Racconterà come gli importanti reperti di Fimon sono stati recuperati, conservati e, oggi, studiati.

Realizzata in onore di Gastone Trevisiol, ricercatore la cui attività si è svolta principalmente nelle Valli di Fimon e a cui si deve il ritrovamento di molti dei reperti esposti in mostra, è organizzata dall’assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, dai Musei Civici di Vicenza e dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le Provincie di Verona, Rovigo e Vicenza.

La mostra è stata presentata dall’assessore alla cultura Simona Siotto, dalsoprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, dal sindaco di Arcugnano Andrea Pellizzari, dal Conservatore del Museo Naturalistico Archeologico Viviana Frisone,da Valentina Carpanese per Scatola cultura. Erano presenti Romano Trevisiol, figlio di Gastone Trevisiol a cui la mostra è dedicata, e il comitato scientifico della mostra.

“La mostra, frutto della collaborazione fra istituzioni e studiosi di provenienze diverse, è un ottimo esempio di come si possa lavorare insieme per obiettivi comuni: la ricerca, la conservazione e la valorizzazione di beni culturali – ha dichiarato l’assessore alla cultura Simona Siotto -. Quello che possiamo vedere oggi nelle sale del museo è frutto di ricerche all’avanguardia tradotte in linguaggio accessibile a tutti. L’allestimento gradevole e coinvolgente rende la mostra particolarmente adatta all’attività didattica rivolta alle scuole e ad iniziative educative che potranno essere progettate in relazione a specifiche esigenze di approfondimento. L’approfondimento dedicato all’uso del legno in epoca preistorica sarà sicuramente di interesse poiché tra l’altro interessa un territorio vasto coinvolgendo in particolare il Lago di Fimon nel Comune di Arcugnano, luogo di ritrovamento di molti reperti di grande interesse per gli studiosi”.

Il protagonista assoluto è il legno, quello utilizzato nelle imbarcazioni, il nelle case su palafitta, nelle strutture che servivano per bonificare le sponde del lago. La preistoria del Lago di Fimon è anche la preistoria della carpenteria del legno e racconta di come le radici di questo sapere artigianale affondino nel passato che l’archeologia moderna può rivelare e raccontare. Tra gli oggetti più significativi esposti ci sono i resti di una piroga monossile risalente a circa 5000 anni fa identificata nei reperti lignei raccolti nell’Ottocento.
Si tratta di uno dei reperti eccezionalmente conservati che permetteranno al visitatore di comprendere quante cose accomunano il lontano mondo della preistoria e l’epoca attuale:piroghe monossili del tutto simili a quelle di Fimon venivano costruite fino a poche centinaia d’anni fa e negli ultimi anni vi è una forte spinta alla bioedilizia e all’uso di materiali naturali ed ecosostenibili nelle costruzioni.
La mostra, attraverso l’archeologica, consente di approfondire la conoscenza della carpenteria del legno che è sempre stata poco nota, attraverso la conservazione dei legni del lago di Fimon che è qualcosa di eccezionale e unico: questo è stato possibile grazie all’ambiente umido e quindi anaerobico, condizione ideale che si è creata nella torbiera di Fimon. Solitamente, infatti, il legno, materiale organico e quindi deperibile, non si conserva quasi mai nei depositi archeologici ma viene consumato dal passare del tempo.
Nella mostra “Palafitte e piroghe del Lago di Fimon” è esposto di un reperto eccezionale: uno dei pali delle palafitte di Fimon recuperati da Paolo Lioy nella seconda metà dell’Ottocento, recentemente restaurato. Seguirà poi la presentazione degli altri frammenti lignei recuperati durante le ricerche archeologiche più recenti. La mostra parla di come questi reperti siano arrivati fino ad oggi, raccontando dell’estrazione della torba e dei principali protagonisti della ricerca nelle Valli di Fimon: tra questi vi è Gastone Trevisiol, al quale la mostra è dedicata. Un pannello didattico racconta in maniera approfondita le numerose analisi archeologiche e scientifiche che vengono realizzate sul legno archeologico per scoprirne ogni aspetto. Infine, quattro vetrine presentano i principali siti archeologici del Lago di Fimon grazie ai reperti rinvenuti.

Un’installazione inedita audio interattiva di Andrea Santini e Marianna Anoardi introdurrà i visitatori alle tematiche grazie ad un’esperienza sensoriale.
Altre postazioni interattive permetteranno ai visitatori di toccare con mano il legno, mentre approfondimenti video permetteranno di conoscere meglio il territorio, le ricerche e i reperti.

Con la collaborazione di Veneto Agricoltura, in alcuni vasi collocati nel portico del chiostro del museo, si potranno vedere sei alberi appartenenti alle specie che vivevano attorno al Lago di Fimon tra il Neolitico e l’Età del Bronzo.

La mostra è stata realizzata grazie ad un comitato scientifico composto dai maggiori esperti italiani di preistoria e di antiche abitazioni e imbarcazioni, oltre che dai protagonisti delle ricerche archeologiche sul Lago di Fimon, provenienti dal Ministero della Cultura e da numerose università e da laboratori all’avanguardia.
La Cooperativa Sociale Scatola Cultura, si è occupata dell’allestimento e della didattica.

La mostra gode del patrocinio ed del contributo della Regione del Veneto (per gli studi dendrocronologici dei legni di Fimon tramite la legge regionale 50/84), del contributo di Fondazione Roi, per le attività didattiche per scuole e famiglie, di Zordan s.r.l. per allestimento curato da Scatola Cultura. Ha il patrocinio di Provincia di Vicenza, Comune di Arcugnano, Accademia Olimpica e dei Siti preistorici dell’arco alpino UNESCO.

Sono previste delle attività educative rivolte a bambini e famiglie ogni prima domenica del mese. Si inizia il 3 aprile alle 10. Le proposte sono gratuite grazie al contributo della fondazione Giuseppe Roi. Info e prenotazioni: 3483832395 didattica.museivicenza@scatolacultura.it
Le attività didattiche per bambini e ragazzi che verranno inserite anche nel Poft – Piano dell’offerta formativa territoriale per l’anno 2022-23, con particolare attenzione alle diverse abilità cognitive e disabilità.

La mostra si può visitare dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 17 da settembre a giugno, dalle 10 alle 14 in luglio e agosto.
L’ingresso è compreso nel biglietto per il museo: intero 3 euro, ridotto e scuole 2 euro.
Info biglietti https://www.comune.vicenza.it/cittadino/scheda.php/42724,217959

Informazioni: 0444222815
museonatarcheo@comune.vicenza.it
https://www.museicivicivicenza.it/it/

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Maurizio Bernardelli Curuz
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