Scavano sotto il cocuzzolo di una torre in provincia di Sondrio. E trovano un intero castello sepolto

Avevano comprato quella piccola torre e il terreno circostante per 17mila euro. Si pensava che fosse qualcosa di isolato e di autonomo. Un punto minuscolo punto di guardia. Invece... Ecco come il sindaco racconta la meravigliosa scoperta di Pasqua

Avevano comprato quella piccola torre e il terreno circostante per 17mila euro. Si pensava che fosse qualcosa di isolato e di autonomo. Un punto minuscolo punto di guardia. Invece, togliendo tutto il pietrame alla base della torretta sono stati trovati i resti di un castello. Ciò è accaduto, recentissimamente a Castione Andevenno, un comune di 1.565 abitanti della provincia di Sondrio in Lombardia, situato a ovest del capoluogo, in una conca immersa nei vigneti. Splendido il racconto del ritrovamento che il sindaco, Massimiliano Franchetti, ha inviato ai concittadini in questi giorni, con gli auguri di Pasqua.

“Volevamo restaurare la torre medievale che sorge appena sotto San Rocco, in una posizione dominante e che, una volta restaurata, unitamente al vigneto rinato nel frattempo, avrebbe reso la zona molto caratteristica. – racconta il sindaco Franchetti – Quest’anno, dopo varie peripezie, siamo riusciti a partire con i lavori e, dopo i primi scavi del pietrame accumulato intorno alla torre nel corso dei secoli dai vignaioli che spietravano le vigne circostanti, sotto uno spessore di circa 3-4 metri di ciottoli, abbiamo trovato un… Castello! A noi tutti noto come il Castello del Leone, da cui prende il nome anche il Paese! Potete immaginare la sorpresa di tutti, a cominciare dalla mia”.

“Come la storia ci insegna – prosegue Massimiliano Franchetti – sappiamo che la Valtellina era una vallata piena di castelli come tutte le valli alpine, Val d’Aosta e Trentino Alto Adige in primis, ma che i dominatori Grigioni, per fiaccare la resistenza dei sudditi valtellinesi, ordinarono che venissero tolti i tetti ai nostri castelli, così da non poter più essere utilizzati co-me baluardi di difesa nei vari tentativi di ribellione che connotarono i tre secoli di dominazione grigionese e di cui il famoso Sacro Macello fu l’episodio più importante. Probabilmente anche il nostro castello subì la stessa sorte e da lì cominciò un progressivo abbandono, protrattosi sino ai giorni nostri. Quello che abbiamo trovato sono una se-rie di ambienti, il cui scavo archeologico è ancora in corso, che ci indicano come i lacerti della torre che vediamo, non segnalassero la presenza di un solitario presidio di guardia del sistema di difesa medievale della città di Sondrio, ma di un vero e proprio maniero”.

“Ovviamente – conclude il sindaco – questa novità, oltre ad averci reso felici, perché, almeno per quanto mi riguarda, l’approfondimento della nostra storia è sempre un argomento interessante e su cui mi sento di impegnarmi doverosamente, ci pone in capo la necessità di trovare ulteriori risorse per completare il restauro dell’importante scoperta. E così siamo già al lavoro, per proseguire lo scavo archeologico, per progettare il recupero della struttura e per assicurarci i necessari fondi per completare l’opera. Fortunatamente abbiamo già trovato la sensibilità di alcuni Enti superiori, che speriamo si traduca presto in atti concreti, in modo di restituire alla nostra Comunità anche questo tassello del proprio passa-to, restaurato e fruibile, a testimonianza di un percorso storico che, partendo dalle Incisioni Rupestri della Ganda, ci parla di una Castione sempre popolata e vissuta nel corso dei secoli”.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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