“Per chi avesse davvero voglia di approfondire le ragioni di una scelta di tutela che riguarda il mosaico romano rinvenuto negli scavi di via Diaz a Como – scrive la Soprintendenza – rimandiamo all’articolo “Mosaico policromo da #Como dagli scavi del San Colombano” a cura di Barbara Grassi pubblicato sul volume 203-204 2021-2022 della RAC e reso accessibile grazie alla disponibilità della Società Archeologica Comense — a Como”.
“Un raffinatissimo mosaico a più colori di 24 m 2 di superficie è stato portato alla luce in Via Diaz a Como, poco lontano dal punto in cui fu rinvenuto il noto tesoretto. – affermano i vertici della Società Archeologica Comense – Il “tappeto” si trovava all’interno di una ricca domus, sulla quale sorse secoli dopo il Monastero di San Colombano. Lo scavo, condotto sotto la direzione scientifica della dott.ssa Barbara Grassi, funzionaria della Soprintendenza per la provincia di Como, si è avvalso della consulenza di un’équipe di esperti che hanno valutato ed analizzato le malte, gli intonaci, i reperti organici, e consolidato il manufatto. Come è noto nella nostra città gli scavi archeologici sono difficili a causa della risalita dell’acqua di falda, già a 2 metri di profondità, e gli interventi troppo invasivi possono compromettere la stabilità degli edifici abitati circostanti”.
L’articolo allegato corrisponde al testo pubblicato nell’ultima Rivista Archeologica. Scarica qui, gratuitamente, il file PDF cliccando su APPROFONDIMENTO MOSAICO DI COMO