Antico bacile greco-romano recuperato dai sub nelle acque di una tonnara nel Trapanese

Il reperto ceramico era probabilmente un louterion. Nell'ambito dei sacrifici rituali antichi era il recipiente contenente l'acqua lustrale

Recuperato dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, nelle acque della tonnara del Secco a San Vito lo Capo (Tp), un grande bacile di ceramica: sarebbe stato identificato in un un “louterion”, oggetto di tipo rituale, utilizzato tanto a terra che sulle navi nell’antichità. Ulteriori studi ne chiariranno la datazione, che sarebbe da collocarsi fra epoca greca e romana. Ne dà notizia la Regione, Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana
Il louterion – nell’ambito dei sacrifici rituali antichi – era il recipiente contenente l’acqua lustrale.

“Il reperto, recuperato quasi intatto – dice la Regione in una nota – era stato localizzato dall’istruttore subacqueo Marcello Basile che ne aveva dato notizia al funzionario della Soprintendenza del Mare, Pietro Selvaggio.
E così oggi, dopo aver avvisato i Carabinieri e la Polizia Municipale di San Vito lo Capo, i sub Marcello Basile e Andrea Mineo, con la presenza in immersione del Soprintendente del Mare Ferdinando Maurici, hanno proceduto al recupero, con l’assistenza in barca di Carla Rigoli”.
“Il nostro mare – sottolinea l’assessore Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – continua a restituire interessanti reperti archeologici, che testimoniano la ricchezza storico culturale della Sicilia. Un patrimonio immenso, che vede la Soprintendenza del Mare costantemente impegnata con azioni di individuazione, interventi di recupero e una capillare e incessante attività di valorizzazione”

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz