Nei giorni scorsi, i Vigili del Fuoco del Friuli Venezia Giulia, su richiesta della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, hanno provveduto al recupero nell’alveo del fiume Isonzo, in prossimità di Savogna d’Isonzo, di un elemento lapideo di origine romana riconducibile al Ponte della Mainizza che sorgeva nei pressi in epoca imperiale. Si trattava del ponte che attraversava il fiume Aesontium e che faceva parte della strada romana che collegava Aquileia ad Aemona, l’odierna Lubiana, ed oltre verso il Danubio: la struttura, più volte distrutta e ricostruita, anche con il riutilizzo di blocchi decorati o iscritti, parte di monumenti che sorgevano lungo la strada, era stata già identificata nel secolo scorso e pure in passato il fiume aveva restituito a più riprese alcuni di questi materiali.
Il prezioso reperto, riportante un’epigrafe frammentaria in lingua latina, è stato imbragato dai sommozzatori del Nucleo S.S.A di Trieste (Nucleo di Soccorso Subacqueo e Acquatico) e recuperato tramite un escavatore cingolato in dotazione al G.O.S. (Gruppo Operativo Speciale) del Comando VVF di Udine.
Una volta portato a riva il reperto è stato trasferito dai Vigili del Fuoco, sempre sotto la supervisione del personale della Soprintendenza, presso il Museo di documentazione della civiltà contadina friulana di Farra d’Isonzo, dove con l’ausilio dell’autogru del comando dei Vigili del fuoco di Gorizia è stato scaricato. Il reperto verrà esaminato e studiato in vista di una futura fruizione da parte del pubblico.
Alle operazioni di recupero hanno collaborato i Carabinieri del Nucleo tutela Patrimonio Culturale di Udine e delle locali stazioni di Gradisca e Savogna e personale del Comune di Farra, senza dimenticare la disponibilità del personale del Servizio Difesa Suolo Regionale, dell’Ente Tutela Patrimonio Ittico, del Comune di Savogna e di specialisti dell’Università di Udine.