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Un’altra camera sepolcrale murata, dietro una parete della tomba di Tutankamen, in Egitto, nella Valle dei Re. E’ forse il sepolcro di Nefertiti, matrigna del giovane faraone? Quello che è certo è il fatto che, grazie alle nuove tecnologie è stato possibile stabilire, come ha detto in queste ore il ministro della cultura egiziano, che il vano contiene un immenso tesoro, un corredo funebre di metalli preziosi. Le dichiarazioni del responsabile delle cultura del Paese africano, giungono mentre gli esperti di Factum arte, stanno preparando gli ultimi dettagli del progetto e le apparecchiature per raggiungere il sepolcro per una campagna di studio che inizierà in marzo. Utilizzando apparecchiature messe a punto dall’impresa spagnola, che risulta tra le migliori al mondo nel campo della ricerca tecnologica applicata ai Beni culturali, gli studiosi scenderanno nella mitica tomba del faraone egizio per “aprire” un varco elettronico nella sala murata. Poi, anche attraverso microtelecamere, sarà possibile entrare visivamente e non invasivamente nella camera funebre per intatta dai tempi della sepoltura di una seconda persona, che condivide, per l’eternità, l’appartamento funebre del giovane faraone, morto a 19 anni anni.
Tutankhamon (Amarna, 1341 a.C. – Menfi, 1323 a.C.) è stato un sovrano egizio appartenente alla XVIII dinastia.
Noto come il faraone bambino, il cui nome è trascritto anche come Tutenkhamen e Tutenkhamon; è stato un sovrano egizio, il dodicesimo della XVIII dinastia egizia, durante il periodo della storia dell’antico Egitto chiamato Nuovo Regno.Il suo nome originale, Tutankhaton, significa “Immagine vivente di Aton”, mentre Tutankhamon significa “Immagine vivente di Amon”All’interno si trovavano letti, sarcofagi, troni, statue divine umane e animali, gioielli, scettri e armi. L’importanza della scoperta della sua tomba, la più famosa della storia dell’egittologia e una delle più rilevanti dell’archeologia mondiale, risiede nel fatto che si tratta di una delle poche sepolture dell’antico Egitto pervenutaci quasi intatta, l’unica di un sovrano e conseguentemente, tra quelle note, la più ricca. La scoperta di Howard Carter, il 4 novembre 1922, fu permessa dalle sovvenzioni di Lord Carnarvon.
Ora la scoperta viene completata dall’individuazione di un altra camera sepolcrale, il cui accesso venne murato e risulta invisibile. Secondo l’egittologo Nicholas Reeves, che conduce le indagini, la camera apparterrebbe alla regina Nefertiti, moglie del padre di Tatankamon, ma, come parrebbe più probabile, potrebbe essere il sepolcro di Kiya, la seconda moglie di Akhenaton e la madre di Tutankhamon stesso.
L’ipotesi pubblicata lo scorso anno dall’egittologo Nicholas Reeves, ora ricercatore presso la University of Arizona. Fu osservando le immagini ad altissima risoluzione, che erano state realizzate dalla società spagnola Factum arte che l’archeologo ha scoperto tracce verticali, tracce di una porta.
L’ipotesi dello studioso inglese è stata verificata con termografie ad infrarossi (da un gruppo francese) e con un radar, grazie all’intervento del giapponese Hirokatsu Watanabe. Ora si prepara il ritorno dei ricercatori di Factum arte per avere un’immagine interna del sepolcro nascosto. Per raggiungere la camera sepolcrale ed aprirla, in futuro, sarà possibile utilizzare il vecchio metodo dello scavo esterno di una galleria, in discesa, la stessa tecnica che fu utilizzata- e facciamo un esempio a noi vicino – per raggiungere la tomba di san Francesco, ad Assisi.
I radar indicano un tesoro dietro il muro della tomba di Tutankamon. E' la stanza di Nefertiti?
Utilizzando apparecchiature messe a punto da un'impresa spagnola, che risulta tra le migliori al mondo nel campo della ricerca tecnologica applicata ai Beni culturali, gli studiosi, nel mese di marzo, scenderanno nella mitica tomba del faraone egizio per "aprire" un varco elettronico nella sala murata. Poi, anche attraverso microtelecamere, sarà possibile entrare visivamente e non invasivamente nella camera funebre per intatta dai tempi della sepoltura di una seconda persona, che condivide, per l'eternità, l'appartamento funebre del giovane faraone, morto a 19 anni anni