La morte di Marat, anche noto come Marat assassinato (La Mort de Marat), è un dipinto a olio su tela (165×128 cm) di Jacques-Louis David, realizzato nel 1793 e conservato nel museo reale delle belle arti del Belgio di Bruxelles.
STILETTATE
diTonino Zana
Questo è un giorno italiano. La frase è completa di soggetto predicato e attributo. Che ci frega è questo straordinario attributo di cui, infine, andiamo orgogliosi. Oggi, addì 14 luglio 2022, giorno segnato sui libri di storia e sulle anime dei francesi, la presa della Bastiglia, rivoluzione francese.
Stato dell’arte: il covid morde bestialmente, la guerra è sulla porta di casa, le tasse e le bollette diventano inaccessibili, la siccità distrugge le nostre campagne, i giovani faticano a trovare lavoro, chi è ricco si arricchisce e chi è povero si impoverisce, siamo seduti su una bomba anche sociale.
Bene, che fare? Ve lo spiegano i Cinque Stelle, questo avvocato che si chiama Conte ed è venuto dal niente, inventato in un giorno italiano. Lui costringe alle dimissioni il presidente del consiglio, Mario Draghi, la sola carta internazionale per la quale godiamo di credito di ogni genere.
Draghi aveva avvertito: se non votate la fiducia, le mie dimissioni sono lì. Ne ha piene le tasche, da quando è stato chiamato un anno e mezzo fa a salvare la patria, lo hanno tormentato dalla mattina alla sera. Il nostro Mario adesso va al Quirinale e chissà che non ci riesca il presidente Mattarella a convincerlo di andare avanti, di mangiarsi le dimissioni perché da noi è come fare colazione con un cappuccino.
Sono indignato, ho paura di essere scoperto su ogni fronte. Amo l’Italia e oggi mi dimetto da quegli italiani disgraziati. Ritirerò nella notte le mie dimissioni e domani mattina berrò il solito cappuccino. Mario teniamoci per mano.