Sant’Apollinare, “dica 33!”. Verifica sulle tessere dei mosaici auscultandole con stetoscopio

Il martelletto viene utilizzato per far vibrare lievemente le tessera musive. ìLo stetoscopio capta e amplifica il suono che consente di percepire se le tessere rispondono con un suono cupo, breve e "compatto" - segno che sono saldamente ancorate alla parete - o se si comportano come se avessero dietro di sè una minuscola cassa acustica, segno, questo, della presenza di di piccole cavità retrostanti, che segnalano la possibilità di un processo di distacco.

Uno stetoscopio e un martelletto vengono utilizzati, in azione congiunta, nella Basilica di Sant’Apollinare in classe, a Ravenna, per il controllo dei mosaici dell’arcone. Un’indagine diagnostica minuziosa, quella disposta dal Mic ravennate e svolta dai restauratori, in queste ore, con estrema cura e notevole pazienza, centimetro per centimetro.

Il martelletto viene utilizzato per far vibrare lievemente le tessera musive. ìLo stetoscopio capta e amplifica il suono che consente di percepire se le tessere rispondono con un suono cupo, breve e “compatto” – segno che sono saldamente ancorate alla parete – o se si comportano come se avessero dietro di sè una minuscola cassa acustica, segno, questo, della presenza di di piccole cavità retrostanti, che segnalano la possibilità di un processo di distacco.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz