San Gimignano, recupero per lo splendido convento rinascimentale di San Domenico

Il San Domenico ha svolto funzioni di convento dalla sua prima edificazione, risalente al XIV secolo, fino al 1787, anno della soppressione del monastero, per poi essere destinato a carcere dal 1833 al 1995, data dalla quale è rimasto per lo più inutilizzato.

“Abbiamo effettuato con la Soprintendenza un nuovo sopralluogo al San Domenico, in previsione della redazione del progetto definitivo da parte del concessionario Opera Laboratori. – dice Andrea Marrucci, sindaco di San Gimignano – Si lavora per far partire quanto prima i lavori di risanamento e recupero. I prossimi passaggi sono, infatti, la presentazione del progetto definitivo da parte del concessionario, l’indizione della conferenza dei servizi da parte del Comune di San Gimignano e, conclusa la conferenza e recepiti tutti i pareri degli enti partecipanti, l’approvazione del progetto stesso. Ringrazio il Soprintendente e tutti i funzionari della Sabap per l’attenzione che hanno dedicato e che dedicano a questo difficile percorso di recupero del San Domenico”


L’ex convento ed ex carcere di San Domenico è un complesso architettonico articolato, composto da un corpo principale, che costituiva anticamente il convento e poi l’istituto penitenziario, posto all’interno di una cinta muraria, ed una porzione esterna alle mura che ospitava gli alloggi di servizio, alla quale si aggiunge una vasta area di orti dell’ex convento adiacente ed esterna alle mura. Il San Domenico ha svolto funzioni di convento dalla sua prima edificazione, risalente al XIV secolo, fino al 1787, anno della soppressione del monastero, per poi essere destinato a carcere dal 1833 al 1995, data dalla quale è rimasto per lo più inutilizzato. La conformazione articolata del corpo principale del compendio è frutto di stratificazioni e ampliamenti successivi, succedutisi dalla metà del Trecento alla seconda metà del Novecento. Il corpo principale, si sviluppa intorno ad un chiostro quadrato, all’interno di una cinta muraria. Al di fuori di tale cinta, ma sempre facenti parte del complesso, vi sono due edifici già destinati ad alloggi ed una vasta area denominata “orto”. Il complesso è riconosciuto di interesse storico-artistico con D.M. 23 giugno 1982 e sottoposto alla disciplina di tutela e salvaguardia.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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