Aveva appena acquistato un metal detector, l’inglese Austen Perry, 29 anni, che attualmente vive a Bradford. Il giovane, nei giorni scorsi, ha deciso di provare questa strumentazione per il rilevamento dei metalli nei campi della nonna a Whetstone. Non avrebbe dovuto, infatti, chiedere il permesso ai proprietari del fondo agricolo, passaggio obbligatorio, secondo la legge britannica.
In breve lo strumento ha iniziato a crepitare, corroborato dalla lancetta del misuratore. Una vanghetta e Austen ha recuperato un blocco di terra, nel quale ha visto immediatamente rilucere un oggetto d’oro. Non ha creduto evidentemente ai propri occhi quando, rimuovendo la terra tra indice e pollice, ha notato l’oggetto circolare dominato dal ritratto di profilo di un imperatore romano.
La moneta, particolarmente bella, fu battuta da Allectus o Alletto, imperatore romano della Britannia e della Gallia settentrionale, un usurpatore che tolse il potere a Carausio, che a sua volta se n’era impossessato nel 286/287. Allectus regnò dal 293 al 296. E pertanto a quegli anni risale questo splendido pezzo.
Il valore di mercato dell’oggetto, secondo alcuni esperti, potrebbe attestarsi attorno alle 1200 sterline. Il ritrovamento è stato segnalato, come vuole la legge Treasure act, all’autorità preposta. Ora inizierà una procedura che porterà – senza ombra di dubbio – una commissione a giudicare il ritrovamento un “tesoro”. Dopo questa dichiarazione, musei ed enti statali potranno acquistare la moneta a prezzo pieno di mercato. Nel caso in cui gli enti di valenza pubblica non fossero interessati all’acquisto, Perry potrà tenere per sé il reperto o venderlo sul libero mercato. Secondo la legge gli introiti ricavati dalla vendita di un tesoro devo essere divisi a metà tra chi l’ha trovato e il proprietario del campo.