Recuperata fontana romana di 2000 anni fa. In maggio tornerà a funzionare nella città dei gladiatori

La fontana monumentale costruita nel 23 a.C., con un diametro di 15 metri e un tempietto alto 8 metri, è stata utilizzata per circa 600-700 anni. Poi la devastazione. Un team di 17 specialisti - tra archeologi, architetti e restauratori - ha recuperato i pezzi e li ha assemblati.

Una monumentale fontana romana realizzata 2000 anni fa nella città romana dei gladiatori è stata recuperata dagli archeologi e, grazie a un lavoro filologicamente certosino, riparata affinché, presto, possa funzionare ancora. L’intervento si è svolto, in quattro mesi di restauro, a Kibyra, nella Turchia sudoccidentale, un luogo che era dedicato agli “sport estremi dell’epoca” e alla formazione di gladiatori.
In un’iscrizione eloquente, venuta alla luce durante gli scavi, si legge: “Benvenuti a Kibyra, dove vivono persone coraggiose e vengono allevati veloci cavalli da guerra”.

Kibyra è una località di montagna – la città romana sorgeva a un’altitudine compresa tra i 1100 e i 1300 metri – tra foreste di ginepro e cedro. Il restauro della fontana con due vasche è avvenuto grazie a una ricomposizione complessa di 150 frammenti architettonici rinvenuti tra le rovine della terza terrazza della città e 24 blocchi di pietra, che ha visto impegnati il Governatorato di Burdur e un’équipe di 17 persone, tra archeologi, restauratori e architetti.

Sukru Ozudogru, un archeologo dell’Università Mehmet Akif Ersoy e capo della squadra di scavi dell’antica città, ha dichiarato all’Agenzia Anadolu che la Turchia vanta due grandi fontane monumentali antiche che sono state restaurate.

La fontana monumentale costruita nel 23 a.C., con un diametro di 15 metri e un tempietto alto 8 metri, è stata utilizzata a Kibyra per circa 600-700 anni, ha aggiunto l’archeologo.

Nel prossimo maggio l’acqua giungerà alle vasche, grazie al ripristino del collegamento idrico originale. Le decorazioni della struttura presentano elementi leonini e immagini di pantere, collegati al culto di Ercole e di Dioniso. Forza eroica e abbandono enoico, potremmo dire.

La città dei gladiatori nacque a latere di insediamenti militari consistenti.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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