Parte di un pettine che fu anticamente ricavato dalle ossa umane di un teschio, da poco trovata dagli archeologi durante gli scavi dell’autostrada A14 Cambridge-Huntingdon, è stata sottoposta alle indagini del Mola (Museum of London Archaeology), attraverso il lavoro dello studioso Michael Marshall e dell’Osteology Team. Il reperto era in un’area in cui sono avvenute altre scoperte singolari: una quantità elevatissima di ossi di rana. Il deposito di un’attività di stregoneria? Il recinto di un luogo magico?
Per ora la datazione del pezzo non è ancora avvenuta sotto il profilo del radiocarbonio, ma ci si basa – almeno per ora – su una orientativa datazione stratigrafica, che rinvierebbe a un periodo abbastanza ampio, quello dell’Età del Ferro, compresa tra il 750 a.C. e il 43 d.C. . E’ evidente il fatto che i referti di laboratorio potranno stabilirne con certezza la datazione. Si è comunque certi, grazie ai dati di scavo, che l’oggetto è molto antico.
“Il pettine è stato trovato a Bar Hill vicino a Cambridge, un sito che ha già offerto la sua parte di reperti misteriosi, tra cui più di 8000 ossi di rana in un fossato dell’insediamento dell’età del ferro. – dicono gli studiosi del Mola – Anche il pettine risale all’età del ferro. È rettangolare, con bordi arrotondati e denti a taglio grossolano. Tutto sommato, un pettine d’osso abbastanza standard dell’età del ferro. Tuttavia, ulteriori studi hanno rivelato qualcosa di molto insolito in questo particolare pettine: è ricavato da una parte di un cranio umano“.
Potrebbe essere sorprendente, ma nella Gran Bretagna dell’età del ferro le persone usavano ossa umane per realizzare molti strumenti diversi. Altri scavi nel Cambridgeshire hanno portato alla luce strumenti per la pulizia di pelli di animali ricavate da ossa di gambe e braccia umane. Il pettine di Bar Hill fu utilizzato per lavori tessili o anche per pettinare i capelli? No. Lo specialista in reperti, Michael, ha rapidamente stabilito che non ci sono segni di usura sui denti del pettine. Ciò significa che, probabilmente, non è mai stato usato a fini pratici. La contestuale presenza di 8000 ossi di rana potrebbe collocare l’oggetto in una dimensione rituale.
Non si esclude che il pettine possa essere stato ricavato dalla testa di un nemico o di un antenato mitico. L’oggetto reca parte di un foro che forse permetteva di portarlo appeso a un abito, come amuleto. Il punto dal quale fu prelevata la porzione ossea è quella posteriore destra del cranio.
“Le prove archeologiche provenienti da tutta Europa ci dicono che la testa umana era davvero importante, sotto il profilo rituale, per le persone dell’Età del Ferro. – dicono gli archeologi del Mola – I teschi erano trattati in modo diverso rispetto ad altre ossa umane. In tutto il continente, inclusa la Gran Bretagna, i teschi venivano raccolti e persino esposti agli ingressi degli insediamenti. Ciò potrebbe essere avvenuto durante i periodi di conflitto armato che portavano alla realizzazione “trofei di caccia” con i teschi dei nemici. Ci sono altri esempi esempi in Gran Bretagna di pezzi di cranio umano con fori praticati. Questi lacerti di cranio potrebbero essere stati indossati come amuleti”.