[U]no studio dedicato alla conformazione ossea di diversi individui vissuti 5.000 anni fa nei territori attualmente identificabili con l’Ungheria, la Romania e la Bulgaria, forniscono la prima datazione certa dell’epoca in cui certamente l’umanità montava a cavallo.
La lunga permanenza sul dorso dei cavalli aveva modificato, attraverso posture assunte – probabilmente – fin dalla giovane età, l’assetto osteologico, creando quella che è conosciuta come “sindrome da equitazione”, con deformazione delle ossa delle gambe e dell’anca. Questi individui dovevano avere pertanto quella “camminata da cow boy“, enfatizzata dalla filmografia americana del secolo scorso. Il team, dell’Università di Helsinki e dell’Hartwick College di New York, ha tratto le proprie conclusioni dopo aver studiato oltre “200 individui Yamnaya” risalenti all’inizio dell’età del bronzo. Lo studio è stato pubblicato su Science Advances.
La cultura di Jamna è situata in un periodo tardo dell’età del rame/inizio della cultura dell’età del bronzo nella regione del Bug/Dnestr/Ural (la steppa pontica), risalente a un periodo che va dal XXXVI al XXIII secolo a.C.
La cultura fu prevalentemente nomade. Cavalli e metalli diedero a queste popolazioni un vantaggio notevole, rispetto ad altre popolazioni.