Marzo di grandi soddisfazioni, questo, per l’archeologia romana, in tutta Europa. Nel territorio “gallico” a Eysses di Villeneuve-sur-Lot è stato trovato un accampamento romano o, meglio sarebbe dire – considerati gli edifici di pietra – un insediamento militare, uno dei primi realizzati in Gallia con l’uso di materiale lapideo. Erano 400 anni che gli storici locali lo cercavano. E’ emerso invece in queste ore grazie a uno scavo di archeologia preventiva, in vista della realizzazione di una villa unifamiliare.
Villeneuve-sur-Lot è un comune francese di 23 472 abitanti situato nel dipartimento del Lot e Garonna nella regione della Nuova Aquitania. Siamo al Sud della Francia. Il territorio comunale è bagnato dalle acque del fiume Lède.
Il primo insediamento urbano attestato dai documenti risale all’epoca romana – I secolo d. C – con il nome di Excisum, che in italiano significa tagliato – accampamento di legionari sorto all’incrocio di alcune vie di comunicazione nella valle del Lot, cui in seguito si aggiunsero abitazioni civili, dei templi ed un foro. Lo scavo in corso, condotto sotto la direzione di Pierre Dumas-Lattack in vista dei lavori di sistemazione di una casa unifamiliare, ha portato alla luce il cuore dell’accampamento romano.
“C’era davvero un accampamento romano a Eysses, nel comune di Villeneuve-sur-Lot? – scrivono gli archeologi dell’Eveha, cha hanno condotto lo scavo – Questa antica ipotesi si basava sul rinvenimento, nei secoli XVII e XVIII, di stele funerarie accennanti a coorti ausiliarie e sul più recente scavo di una discarica di antichi arredi militari a nord dell’attuale scavo, oltre ai noti resti sui lati periferici grazie a scavi programmati. Ma fino ad allora nulla ha permesso di identificare con certezza l’ubicazione del campo”.
“Il sito è organizzato attorno ad un percorso nord-sud (cardo) che si interseca con un percorso est-ovest (decumano). – spiegano gli archeologi dell’Eveha – Il cardo è interrotto a nord per la presenza di un vasto edificio con ingresso monumentale: è la principia del campo, cioè l’edificio dello stato maggiore. A sud, ai lati di questo cardo, sono stati scavati due edifici con pianta identica. Sono costituiti da una serie di baracche le cui stanze, tutte uguali (6 x 3 m), corrispondono alle stanze dei soldati. Queste baracche sono organizzate attorno a cortili interni che danno accesso alle celle. Questa organizzazione corrisponde all’ultimo stato di occupazione del campo, datato tra il 50 e l’80 d.C. Il campo Excisum potrebbe quindi essere uno dei più antichi esempi conosciuti in Francia di un campo costruito in pietra”.
Sono stati identificati due stati precedenti, datati tra lo 0 e il 50 d.C. Così, la prima installazione è stata disposta su edifici su pali di legno. Rapidamente, il campo fu poi ricostruito con edifici in terra e legno su una base di ciottoli.
“Negli edifici del campo, diverse vestigia testimoniano l’organizzazione della vita quotidiana dei soldati. – proseguono gli studiosi dell’Eveha – Études et valorisations archéologiques – Così, le piastre del focolare, scoperte nelle baracche, servivano per preparare i pasti e riscaldare la stanza. I pozzi fornivano l’accesso quotidiano all’acqua, mentre le grondaie convogliavano l’acqua piovana e le acque reflue alla fognatura e garantivano così la salubrità del sito. Molte fosse-discariche, raccogliendo rifiuti, hanno prodotto anche abbondanti mobili. Infine, altri ritrovamenti testimoniano un piccolo artigianato di leghe di rame, indispensabili per effettuare riparazioni su armi e oggetti: le unità romane dovevano essere autonome. Importanti mobili sono stati portati alla luce dagli scavi. Si tratta per lo più di ceramiche, tra cui una grande quantità di sigillate e anfore, alcune importate dall’Africa. È stato inoltre rinvenuto un cospicuo corpus di monete e altri oggetti relativi all’ambito militare ed in particolare alla cavalleria (falera, finimenti, ecc.). Completano questo arredo tutta una serie di oggetti legati alla vita quotidiana della caserma come frammenti di vasi di vetro, gettoni, perle…Lo scavo dovrebbe essere completato entro la fine di aprile 2023″.