Non è infrequente che, durante scavi archeologici in ambienti residenziali degli antichi romani, si trovi un oggetto di questo tipo. La scoperta più recente è di pochi giorni fa ed è avvenuta nel terreno di Vindolanda, un forte romano di straordinaria bellezza, che continua ad offrire materiali interessanti. Questa estesa struttura romana è in Gran Bretagna.
L’insediamento militare, che comprendeva aree residenziali per i soldati e per il personale di servizio – la cittadina era, per tanti aspetti, autonoma, e offriva ai militari anche templi e terme – fu costruito dai nostri “connazionali” in Britannia per ordine di Gneo Giulio Agricola nel 79 dopo la conquista della Britannia del nord. Il forte si trova a un paio di chilometri dalla parte meglio conservata del Vallo di Adriano, in Northumbria. Il terreno torboso – che protegge gli elementi organici dalla decomposizione – ha permesso di trovare, al di là dei resti di importanti strutture portate alla luce nei decenni, numerosissimi oggetti della vita quotidiana di circa 2000 anni orsono, tra i quali scarpe, praticamente intatte.
L’oggetto trovato nei giorni scorsi è probabilmente un cucchiaino per mangiare uova, lumache e molluschi. La punta acuta dell’oggetto serviva per estrarre facilmente dal guscio le chiocciole cotte. La parte tondeggiante fungeva sia da manico – quando serviva la parte appuntita – che come “raschiatoio” per recuperare parti interne di frutti di mare – pensiamo, tra i tanti casi ai ricci di mare – o di crostacei.
I Romani chiamavano questa particolare posata cochlear, il cui nome deriva da coclea, cioè chiocciola, intesa come lumaca. I nostri cucchiai devono il nome a questi antenati romani. Il “cochlear”, con pala rotonda – o acuminata – e piatta e manico dritto e appuntito era proprio utilizzato per scalzare il corpo della lumaca dalla conchiglia o dei frutti di mare e portarlo alla bocca.
Esiste anche la possibilità che il cucchiaino potesse essere essere utilizzato anche per recuperare balsami e profumi o creme dai contenitori.