“Mi Vida”. Cuba attraverso gli occhi e il pennello di Falcioni

A Palazzo Morando a Lograto dal 5 al 19 ottobre 2013, "Mi vida", esplorazione pittorica del lessico familiare dell'artista, nell'ambito di soggetti che traggono linfa da una proiezione del sentimento.

di Denitza Nedkova

Antonella Falcioni
Antonella Falcioni

[L]a nota ceramista Antonella Falcioni, da diversi anni impegnata nelle nuove tendenze della pittura ad olio, prosegue il proprio percorso creativo con una ricerca dedicata sempre di più all’esplorazione e alla documentazione emotiva della realtà.

L’ultimo ciclo di lavori “Mi Vida”, frutto di una frequentazione dell’arcipelago di Cuba trasformatasi in un studio antropologico sul campo, propone una visione veristica che riporta l’umano al centro del discorso creativo non limitandosi ad un’arte che parli solo d’arte. Falcioni sceglie l’ardua strada di reinserimento della figurazione che, da un lato recupera in maniera rivisitata e critica l’antica identità delle pittura e , soprattutto, la sua capacità di farsi narrazione, e dall’altro si pone come un specchio “poeticamente” correttivo della condizione umana.

Una pittura anti-intellettualistica, concentrata su temi di genere, dalla natura morta al ritratto, che acquista la sua posizione colta con l’evidente potenza dell’umore realistico e della poetica narrativa. L’artista esplora un’iconografia costruita di linee fluttuanti e tonalità luminose che realizzano i ritratti dei personaggi e dei paesaggi osservati.

La realtà entra nella tela con tutta la sua  estemporaneità. La pittrice è intenta a registrare il vero che la circonda ottenendo non una perfetta mimesi formale del mondo, bensì una testimonianza personale ma veritiera della vita, esprimendo tutta la sua casualità, quella che affrontiamo ogni giorno. Falcioni non vuole correggere o migliorare l’aspetto delle cose. L’intelligenza emotiva dell’artista le permette di riconoscere e gestire consapevolmente le proprie e altrui emozioni e imprimerle, tradurle in tonalità e forme che costruiscono il suo realismo poetico. La capacità di coinvolgere l’abilità di percepire e quella di sentire nel processo creativo  trasforma la semplice riproduzione fedele della vita nel racconto accattivante di un paese che si è trasformato, con il suo modo di vivre, nell’ispirazione principale di Falcioni.

I cicli che precedono “Mi Vida” vedono l’artista concentrata sulle persone, su i loro tratti somatici, fisiognomici  mantenendo l’attinenza con il soggetto vero, ma estrapolandolo dal contesto. L’impulso di fissare una determinata persona e di raccontarla tramite i lineamenti del viso presto non soddisfa più le intenzioni narrative è spinge l’artista a dare un’appartenenza ai suoi protagonisti, facilitandone l’identificazione. La contestualizzazione dei soggetti, la loro collocazione in un determinato contesto non li spersonalizza ma, contrariamente, permette di conoscere l’individuo e il suo mondo, dunque, la realtà. Questa scelta compositiva dimostra la simbiosi dell’artista con l’oggetto della sua ispirazione, che è Cuba, non i coloriti personaggi dell’arcipelago, ne’ i paesaggi esotici, ma l’intera realtà cubana, senza applicare una selezione di dettagli più o meno accattivanti, bensì offrire una raffigurazione sincera, serena e trasparente che  non lascia spazio a interpretazioni corrompenti. L’artista non solo si riconosce nei personaggi ma condivide con loro lo spazio pittorico.

In diversi lavori vediamo la stessa Falcioni coinvolta nel teatro della vita, quella che oramai per lei è Mi Vida.  Si tratta, dunque, di un’esperienza vissuta e raccontata in prima persona dove l’artista non è un’osservatrice passiva ed esterna ma autrice e attrice nel paese dipinto. I sorrisi dei bambini, gli occhi degli anziani, i corpi degli animali e tutti quei semplici oggetti quotidiani popolano un mondo abbagliato di sole e mosso da larghe pennellate  trasparenti che ci fanno conoscere la Cuba di Antonella Falcioni, la sua personale e reale bonheur de vivre capace, come quella di Matisse, di armonizzare e fondere uomo e natura in un simbolico ritorno alla semplicità.

“Mi Vida” è una serie che si può definire autobiografica, quanto personale tanto pubblica, nella quale l’esperienza di una si confonde con quella di tanti per offrire non una registrazione reportistica, ma una storia di bellezza e gioia vissute e , quindi, conservate e trasmesse nelle immagini raggianti e policrome che solo la pittura sa realizzare. La tavolozza colorata e luminosa di Falcioni indubbiamente contribuisce al messaggio principale della gioia di vivere ma, sottolineiamo, è solo lo strumento tecnico funzionale a oggettivizzare la visione creativa determinante. In poche parole, “Mi Vida” è il profondo sentimento della felicità vitale fattosi Arte.

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“Mi Vida”
Mostra personale di Antonella Falcioni
Dal 5 al 19 ottobre 2013

Palazzo Morando, Lograto (bs) dal lunedì al sabato 9-12

Galleria di riferimento

MA Gallery, Via Gramsci 7, Rezzato
Orari: dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 13.00
Info: www.magallery.it, info@magallery.it

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa