Rituale svelato: sostanze psicotrope e fluidi organici umani in un vaso egizio tolemaico. Lo studio è stato compiuto, con criterio interdisciplinare, da Davide Tanasi, Branko van Oppen de Ruiter, Fiorella Florian, Radmila Pavlovic e altri 11 studiosi e pubblicato in queste ore.
“Questo studio presenta i risultati di una ricerca multimodale completa attorno a un vaso Bes rituale egizio, del II secolo aC – dicono gli studiosi – La ricerca ha comportato indagini di proteomica, metabolomica, tecniche genetiche all’avanguardia e microspettroscopia infrarossa trasformata di Fourier basata sulla potenza di sincrotrone (SR µ-FTIR) per caratterizzare residui organici del suo contenuto. Abbiamo identificato con successo la presenza di varie sostanze nutraceutiche, psicotrope, medicinali e biologiche, facendo luce sui diversi componenti di una miscela liquida utilizzata per le pratiche rituali nell’Egitto tolemaico. Utilizzando LC-MS/MS con un nuovo approccio metodologico, abbiamo identificato proteine e metaboliti chiave, consentendo l’identificazione di fonti botaniche, confermate da sequenze genetiche.Le nostre analisi hanno rivelato tracce di Peganum harmala , Nimphaea nouchali var. caerulea , e una pianta del genere Cleome, tutte tradizionalmente provate per avere proprietà psicotrope e medicinali. Inoltre, l’identificazione di fluidi umani suggerisce il loro coinvolgimento diretto in questi rituali. Le indagini hanno rivelato anche la presenza di liquido a base di frutta fermentata e altri ingredienti come miele o pappa reale. L’identificazione di composti chimici specifici, come alcaloidi e flavonoidi, fornisce informazioni sugli usi psicoattivi e terapeutici di queste nelle antiche pratiche rituali”.
Bes è una sorta di demone nano, una divinità egizia appartenente alla religione dell’antico Egitto. Veniva rappresentato spesso vecchio, con gambe arcuate, ornato di piume di struzzo e con la coda. Brutto, ma sostanzialmente buono, in grado di intercettare e bloccare ogni strale della sfortuna.
Nel Medio Regno, Bes era oggetto di culto nell’intero Egitto come divinità protettrice da malocchio e dalle forze del male e dio della casa, come dio della musica, guaritore e protettore del sonno, della fertilità e del matrimonio, ed era raffigurato con le sue smorfie e linguacce su moltissimi oggetti di uso domestico, dai vasi per cosmetici alle testiere dei letti.
Durante il Nuovo Regno fu rappresentato alato, oppure mentre porta sulle spalle il dio Harmakis ancora piccolo, o ancora nell’atto di fuoriuscire da un fior di loto.