San Casciano dei Bagni, presentate le placche poliviscerali trovate durante lo scavo nel tempio di cura etrusco-romano

Per quanto riguarda la datazione, si possono collocare entrambi i reperti tra il Il e gli inizi del I secolo a.C. Il secondo poliviscerale, agli inizi del I secolo d.C. sarebbe poi stato risemantizzato nella nuova realizzazione in pastiche e dedicato a Fortuna. In questo caso è possibile sottolineare la straordinarietà di un ex voto metallico che viene votato una seconda volta in una nuova realizzazione formale

Durante l’ultima campagna di scavo sono state rinvenute all’interno della vasca sacra del santuario due placche poliviscerali in bronzo, che testimoniano il legame tra le pratiche mediche e il luogo sacro. Entrambi gli esemplari, ad oggi gli unici documentati, provengono dal gruppo nord-est, dove si concentra parte della statuaria raffigurante divinità.

“Mentre la prima placca si presenta come un disco ovale con il retro a guscio di noce, e con due fori di sospensione, il secondo, è un disco ovale piatto, innestato in un secondo momento su una base cilindrica configurata ad arula o cista mistica, poggiante su supporto quadrato con quattro piedini a forma di zampa di leone. – spiegano gli archeologi – Sulla sommità del poliviscerale era innestato un piccolo busto maschile, forse raffigurante un auriga. Sulla base cilindrica è incisa un’iscrizione con dedica alla dea Fortuna da parte dello schiavo Atimetus, contabile della matrona Sulpicia Triaria”.

“Gli organi presenti sono raffigurati in maniera realistica; nella parte superiore la trachea, i polmoni, il cuore, divisi dal diaframma che segna la ripartizione tra torace e addome; qui sono rappresentati lo stomaco, il fegato, la milza e gli intestini. Sono assenti gli organi genitali, in genere rappresentati a parte. – proseguono gli archeologi – Per quanto riguarda la datazione, si possono collocare entrambi i reperti tra il Il e gli inizi del I secolo a.C. Il secondo poliviscerale, agli inizi del I secolo d.C. sarebbe poi stato risemantizzato nella nuova realizzazione in pastiche e dedicato a Fortuna. In questo caso è possibile sottolineare la straordinarietà di un ex voto metallico che viene votato una seconda volta in una nuova realizzazione formale”.
L’accuratezza della raffigurazione anatomica, sottolineano gli studiosi – induce a pensare che entrambi i poliviscerali siano stati mutuati da tavole anatomiche lignee, e che, in via del tutto ipotetica, vi fosse presso il santuario termale una scuola medica.
Il rinvenimento di uno strumento chirurgico insieme agli ex voto anatomici, inoltre, parrebbe confermare la presenza di medici presso il santuario del Bagno Grande.
Ma a cosa servivano queste tavole anatomiche trasformate in ex voto? Probabilmente intendevano richiamare salute e fortuna sul corpo in generale, sulla sua “macchina interna”.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz