Nel terreno chiaro e sabbioso si stagliano macchie scure. Scoprono necropoli romana in provincia di Ferrara

Le sepolture, realizzate in semplici fosse scavate nel terreno, sono state in parte danneggiate dalle lavorazioni agricole, ma hanno permesso comunque il recupero di numerosi oggetti a corredo delle tombe, tra cui lucerne in terracotta e balsamari in vetro, deposti tra le ceneri del rogo funebre


Nel terreno chiaro e sabbioso si stagliano macchie cinerine, a tratti molto scure. Sono le fosse antiche, in cui furono raccolte le ceneri dei defunti e del loro letto funebre. Gli archeologi scavano delicatamente in queste lenti scure. Ed ecco emergere vasi, balsamari, lucerne – nella foto, qui sotto -, corredi funebri. In diversi casi l’incinerazione dei defunti avveniva in loco. Si scavava una buca rettangolare, non particolarmente profonda, nella quale veniva collocata la legna da ardere. L’incrocio di qualche ramo consentiva di realizzare la semplice struttura sulla quale veniva adagiato il defunto. Le fosse rettangolari sono ben visibili, qui, in questa necropoli appena portata alla luce.

Non perderti altre scoperte. Clicca “Segui” sul nostro canale Twitter

Così torna alla luce a Coccanile di Copparo una necropoli romana, databile al I secolo d.C., che si prefigura come una delle più ampie ad oggi indagate nella provincia di Ferrara. Copparo è un comune di 15.662 abitanti. Nei dintorni doveva sorgere un insediamento o forse una villa rustica di una certa ampiezza. I sepolcri furono realizzati nei pressi di un incrocio tra antiche strade. I segnacoli delle tombe erano ben visibili ai viandanti.

Da pochi giorni si è conclusa la prima campagna di scavo della necropoli di Viarolo Est. L’indagine è stata compiuta dalla Soprintendenza, sotto la direzione scientifica di Chiara Guarnieri, con il supporto operativo del Gruppo Archeologico Ferrarese guidato dagli archeologi professionisti Flavia Amato e Marco Bruni.

Una quindicina le sepolture a incinerazione databili al I secolo d.C. L’area era stata archeologicamente indagata nel 2019, quando era stato portato alla luce un importante incrocio stradale, testimonianza di una via di transito che attraversava l’area del Delta antico del Po. “Le sepolture, realizzate in semplici fosse scavate nel terreno, sono state in parte danneggiate dalle lavorazioni agricole, ma hanno permesso comunque il recupero di numerosi oggetti a corredo delle tombe, tra cui lucerne in terracotta e balsamari in vetro, deposti tra le ceneri del rogo funebre. – affermano gli archeologi – Lo scavo proseguirà la prossima stagione per verificare la presenza di ulteriori sepolture, che sembrano configurare quella di Viarolo Est come una delle più grandi necropoli indagate del territorio ferrarese. Queste nuove indagini ampliano la conoscenza archeologica non solo del copparese, ma dell’intero Delta del Po, un territorio ampiamente occupato e frequentato per tutta l’età antica”.

Anche in questa occasione l’Amministrazione comunale copparese non ha fatto mancare il proprio sostegno alla realizzazione del progetto “Il Viarolo una villa romana, una strada centuriale e una necropoli a Coccanile di Copparo”, che mira alla prosecuzione dei lavori di scavo e di recupero di materiale archeologico. L’obiettivo dell’Ente è contribuire alla salvaguardia del patrimonio del territorio e alla valorizzazione culturale dell’identità locale, in collaborazione con le associazioni, la comunità e l’Istituto Comprensivo, che da due anni è coinvolto in un laboratorio archeologico il cui percorso didattico nel 2022 ha portato due classi a compiere ricognizioni di superficie proprio nell’area interessata dai nuovi ritrovamenti.

 

Puoi trovare altre curiose notizie su Instagram. Clicca “Segui”

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Stile arte (@stilearte.it)

Condividi l'articolo su:
Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz