Nel corso degli scavi archeologici del 2023, condotti nell’area di Altino, una località che un tempo fu una fiorente città romana situata nell’attuale comune di Quarto d’Altino, in provincia di Venezia, gli archeologi stanno compiendo altre scoperte. Tra i reperti emersi durante l’ultima campagna di scavo, si è rivelata di particolare interesse la parte terminale di una strada romana, insieme a un paio di pinzette in bronzo, le cui funzioni potrebbero essere legate all’uso chirurgico. L’annuncio viene in queste ore dal Museo e Area Archeologica di Altino, che sta conducendo le indagini in corso.
Altino, o Altinum in latino, fu un’antica città con origini che risalgono a insediamenti paleoveneti. Dopo la conquista romana, la città si trasformò in un importante scalo commerciale grazie alla sua posizione strategica sulla Laguna Veneta e alla presenza di fondamentali arterie stradali.
La scoperta della parte terminale di una strada romana ha acceso ulteriormente l’interesse degli archeologi. Inizialmente è sta individuata come una struttura in blocchi di trachite. Ulteriori indagini hanno suggerito che si tratti, molto verosimilmente, di un frammento stradale romano. Questa scoperta getta luce sulla pianificazione urbanistica della città e sulla sua connessione con altre importanti vie romane dell’epoca.
Nel contesto degli scavi, le pinzette in bronzo sono state rinvenute nei pressi della cloaca. Questi strumenti, dalla forma affusolata e dalla lavorazione artigianale, potrebbero avere avuto un’utilità chirurgica. L’uso di strumenti chirurgici in bronzo o altri metalli è ben documentato nell’antichità romana, e questa scoperta potrebbe fornire nuovi dettagli sulla pratica medica in questa regione.
Gli scavi sono stati estesi anche nella zona occidentale della cloaca, producendo ulteriori reperti che arricchiscono la conoscenza storica di Altino. Questi ritrovamenti offrono importanti indizi sulla storia e l’evoluzione di questa area della città.
La storia di Altino è antica e affascinante. Fondata dai Paleoveneti nei primi millenni a.C., divenne un vitale porto commerciale alla fine del VI secolo a.C., collegando importanti empori come Spina e Adria alle regioni settentrionali. Nel II secolo a.C., Altino fu pacificamente sottomessa a Roma e avviò il processo di romanizzazione. Nel 131 a.C., la costruzione della via Annia segnò l’inizio di questo cambiamento. Nel 49-42 a.C., la città ottenne il diritto romano e divenne un municipio.
L’importanza di Altino come centro commerciale crebbe ulteriormente grazie alla costruzione di altre strade, tra cui la Claudia Augusta, che la collegava direttamente a Treviso e a Oderzo. Questo sviluppo raggiunse il suo culmine alla fine del I secolo d.C.
Le prove archeologiche e le testimonianze scritte dell’epoca confermano il prospero periodo di Altino. Testi come gli Epigrammi di Marziale, la Naturalis Historia di Plinio il Vecchio e il De re rustica di Columella fanno riferimento a un’economia fiorente basata sulla produzione di lana, la coltivazione di canestrelli e l’allevamento di bovini da latte. Marziale menziona anche le sontuose ville di Altino che si affacciavano sulla rinomata costa.
Inoltre, Altino era famosa per le sue notevoli opere idrauliche, che erano paragonate a quelle di Ravenna e Aquileia da autori come Vitruvio e Strabone. La città, situata in una zona paludosa, vantava un sistema efficiente di fiumi e canali, che contribuiva al ricambio delle acque. La città stessa si estendeva su una rete di canali superati da ponti e traghetti, anticipando in qualche modo il futuro sviluppo di Venezia.
Un altro dato storico di rilievo è la morte dell’imperatore Lucio Vero nei pressi di Altino nel gennaio del 169, mentre stava facendo ritorno in Italia insieme al fratello Marco Aurelio dopo una spedizione contro i barbari, nell’ambito delle guerre marcomanniche.
Tuttavia, come molte altre città della Venetia, Altino iniziò a declinare a partire dal II secolo d.C. Questo declino è riscontrabile nella diminuzione dei reperti archeologici di quell’epoca. Nonostante ciò, la città mantenne un certo prestigio e una sua fisionomia urbana fino alla distruzione di Attila, anche se la sua estensione era ormai ristretta rispetto all’epoca augustea. La Tabula Peutingeriana della metà del IV secolo raffigura ancora Altino come una città murata con due torri.
Altino è citata anche da Paolo Diacono nella sua “Historia Romana”, che la elenca insieme ad altre importanti città come Aquileia, Concordia e Padova, suggerendo la sua rilevanza storica.
In conclusione, le recenti scoperte archeologiche ad Altino, tra cui la parte terminale di una strada romana e le misteriose pinzette in bronzo, gettano nuova luce sulla storia di questa antica città, il suo ruolo nel commercio dell’epoca romana e le pratiche mediche dell’antichità. Altino, nonostante il suo declino, rappresenta un importante tassello nella storia della regione e del mondo romano.