Un curioso oggetto antico è stato portato alla luce in Polonia, grazie all’occhio attento di un ragazzino di 12 anni. La testa di una mazza a stella, datata preliminarmente tra il XII e il XIV secolo, è stata trovata nei giorni scorsi nella terra di un parco durante un normale gioco all’aperto.
Il rinvenimento è stato prontamente segnalato al Lubelski Wojewódzki Konserwator Zabytków, l’Ufficio per la Conservazione dei Beni Culturali della regione. Secondo quanto dichiarato dall’ufficio, quella che si è rilevata la testa di una mazza era situata nella terra di riporto proveniente dallo scavo compiuto presso un fienile antico a Kłodnica. Questa terra, contenente sabbia e detriti, era stata trasportata nella città vicina e utilizzata per il livellamento di un vialetto.
Il giovane scopritore, Witold Boltuc di 12 anni, ha riconosciuto immediatamente il carattere storico dell’oggetto. I genitori del ragazzo hanno prontamente segnalato la scoperta all’Università di Lublino. Gli archeologi hanno compiuto il sopralluogo e hanno ricostruito il percorso “compiuto” dalla testa di mazza.
Il Lubelski Wojewódzki Konserwator Zabytków ha confermato che si tratta di un reperto tipologicamente simile a un altro pervenuto recentemente all’ufficio per la conservazione delle antichità di Lublino.
Secondo la definizione della storica Marian Głosko, si tratta di un’arma” con una testa sferica o multistrato, fatta di metallo con un foro al centro per adattarsi a un bastone di legno o metallo”.
Le buławy erano utilizzate come armi di intercettazione e derivavano dalla tradizione nomade. Si diffusero in Europa medievale, e oltre alla loro funzione bellica, fungevano anche come simboli di potere.
A nostro giudizio questa testa di bronzo era utilizzata, come parte superiore di un bastone, soprattutto per la difesa personale e per rispondere all’aggressione di animali. I rilievi della mazza provocavano temibili ferite lacero-contuse. Nell’ambito della guardia personale dei signori medievali c’erano anche mazzieri, che avevano il compito di “sfollagente”. Il termine “mazzière” si riferisce generalmente a una persona che è dotata di una mazza, ovvero un bastone di dimensioni considerevoli, spesso decorato e rigonfio all’estremità. Questa figura poteva svolgere diverse funzioni, sia decorative, come nel caso dei guardiani e degli uscieri di palazzi importanti, sia pratiche, come nel guidare un corteo. In passato, il titolo veniva attribuito ai subalterni di alcune signorie e magistrature, che portavano la mazza come segno di autorità. Ad esempio, i “mazzière pontifici” erano membri subalterni della famiglia pontificia, aboliti con un decreto del papa Paolo VI nel 1968, che utilizzavano una mazza d’argento come distintivo durante le funzioni.
Durante l’età giolittiana, nel primo quindicennio del 20° secolo, il termine “mazzière” acquisì un significato spesso dispregiativo, riferendosi agli agenti elettorali incaricati di diffondere propaganda, in particolare nell’Italia del Sud, conformemente agli interessi del governo. Tali agenti ricorrevano spesso a metodi intimidatori per raggiungere i loro obiettivi.
Il reperto attualmente consegnato è realizzato in bronzo ed ha un’altezza 72 mm. La datazione preliminare lo colloca tra il XII e il XIV secolo, con esemplari simili presenti in musei come quello di Cracovia, interpretati come originari dell’Ungheria.
La località del ritrovamento, Kłodnica, è particolarmente interessante dal punto di vista archeologico, essendo già nota per altri reperti risalenti al IX-X secolo trovati nel boschetto di Klodnica, situato a circa un chilometro dal luogo attuale della scoperta.
La testa di mazza a stella sarà consegnata al museo, presumibilmente al Museo di Nadwiślański, contribuendo così a arricchire la comprensione della storia della regione di Lublino nel primo Medioevo.