di Redazione
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Rostock, 15 dicembre 2023 – Gli archeologi hanno fatto una scoperta spettacolare, in questi giorni, nel cantiere per l’ampliamento del municipio di Rostock. “Abbiamo rinvenuto qualcosa che non avremmo mai pensato di trovare”, spiega il responsabile degli scavi, il Dr. Jörg Ansorge.
Un pezzo di metallo poco appariscente, trovato nel terreno, presso un minuscolo edificio, si è rivelato essere una “tavoletta di maledizione”. È un pezzo di piombo arrotolato. Esso contiene una frase d’odio, che consegna a Belzebù le anime di un uomo e di una donna. La maledizione – che aveva il fine di suscitare il malocchio nei confronti della coppia – fu probabilmente scritta durante un rito magico che aveva il fine di gettare – forse per gelosia – il malocchio su una donna e un uomo. Nel corso dell’articolo vedremo qual è la frase esatta.
Zoomiamo, ora, su Rostock. Il luogo di questo singolare ritrovamento – annunciato nelle ore scorse dall’ente municipale stesso – è una città extracircondariale situata nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore, al nord della Germania. Essa ha una popolazione di 209.920 abitanti e, pur non essendo la capitale, è il principale centro del Land. La città si estende per circa venti chilometri lungo il corso del fiume Warnow, fino alle sue foci sul Mar Baltico. La parte occidentale della città è prevalentemente urbanizzata, mentre a est si trovano principalmente gli insediamenti commerciali e la brughiera cittadina nota come Rostocker Heide.
Spostiamoci, quindi, sul Municipio, storico edificio del Neuer Markt (“Mercato Nuovo”) di Rostock. Fu costruito in stile gotico baltico nel XIII secolo; tra il 1727 e il 1729 venne aggiunta una facciata barocca.
In un’area municipale, il Comune ha disposto la realizzazione di nuovi edifici funzionali agli uffici. Sotto il terreno sono state trovate le fondamenta di residenze medievali. Ed ecco uno strano rotolo di piombo emergere dall’angusto vano di una latrina, che si trovava, originariamente, in un punto discosto del cortile, forse in fondo a un prato e comunque in fondo alla proprietà.
Una volta disteso, il rotolo ha rivelato le seguenti parole, incise con un punteruolo sulla superficie malleabile del piombo: “sathanas taleke belzebuk hinrik berith”. “La maledizione – dicono gli archeologi tedeschi – era diretta contro una donna di nome Taleke e un certo Hinrik (Heinrich). Ovviamente avrebbero dovuto avere a che fare con i diavoli Satana, Belzebù e Berith. Qualcuno voleva interrompere la relazione tra Taleke e Heinrich? Si trattava di amore respinto e gelosia, qualcuno avrebbe dovuto essere messo da parte?” E’ molto probabile che l’archeologo tedesco abbia colto nel segno. L’oggetto fu probabilmente inciso per attirare sulla coppia il malocchio e sistemato nella latrina della loro casa, dove poteva , continuativamente, emanare energie negative. E’ probabile che la maledizione – indirizzata a una coppia – fosse suscitata da un uomo o una donna abbandonati o gelosi di uno dei due componenti della coppia stessa. La scritta potrebbe essere stata vergata da una maga. Le principali attività svolte dalle maghe medievali – come dimostrano, ad esempio, gli atti dei processi per stregoneria nel Bresciano – erano collegate alla salute e all’amore, “per ligar o disligar” (legare o slegare) i legami affettivi.
Cosa rende il ritrovamento così speciale? Dice l’archeologo Ansorge: “Le tavolette di maledizione sono conosciute fin dall’antichità nelle regioni greche e romane, cioè dal periodo dall’800 a.C. al 600 d.C. La nostra scoperta, invece, è databile al XV secolo. Questa è davvero una scoperta molto speciale.”
La scrittura in caratteri gotici e in grafia minuscola è visibile a occhio nudo. Si tratta di una grafia consolidata, non di uno scarabocchio. “Anche nei tempi antichi, le tavolette delle maledizioni venivano collocate dove era difficile o impossibile trovarle. – dicono gli archeologi – I maledetti non dovrebbero venire a conoscenza del disastro imminente. La magia dannosa avrebbe quindi potuto svolgersi in pace”.
Quest’area, all’epoca – dicono gli archeologi tedeschi – doveva essere piuttosto povera, con più edifici non sontuosi. Oltre alla tavoletta della latrina è stata trovata una scarpa antica. Nella cantina di uno degli edifi sono stati rinvenuti parti, d’alta qualità, di lampadari valenciani e rubinetti del XVI/XVII secolo.
Fonte: Comune di Rostock