“Cosa abbiamo trovato, scavando in campagna”. Gli archeologi chiamati per un’indagine preventiva. Pire ed offerte

L'antica occupazione, risalente dalla metà del I secolo alla fine del II secolo d.C., si presenta con tracce di edifici rurali su pilastri quadrangolari all'interno di una rete di terreni trincerati situati nella zona meridionale. Questi edifici, associati a numerosi pozzi e a un pozzo circondato da ciottoli, sono presumibilmente collegati a una villa che si trovava al di fuori dell'area esaminata durante gli scavi archeologici preventivi.

A Noyal-Châtillon-sur-Seiche – un comune francese di 6.783 abitanti situato nel dipartimento dell’Ille-et-Vilaine nella regione della Bretagna – una squadra di archeologi dell’Inrap è intervenuta prima dell’avvio di un intervento edilizio. L’indagine archeologica preventiva, prescritta dal Servizio Archeologico regionale (Drac Bretagne) e condotto su un’area di 3,7 ettari, ha portato alla luce non solo tracce di antichi insediamenti, ma anche di un’occupazione successiva appartenente al periodo medievale e moderno. Ne dà notizia, in queste ore lo stesso Inrap, l’Istituto nazionale francese per le ricerche archeologiche preventive.

L’antica occupazione, risalente dalla metà del I secolo alla fine del II secolo d.C., si presenta con tracce di edifici su pilastri quadrangolari all’interno di una rete di terreni trincerati situati nella zona meridionale. Questi edifici, associati a numerosi pozzi e a un pozzo circondato da ciottoli, sono presumibilmente collegati a una villa che si trovava al di fuori dell’area esaminata durante gli scavi archeologici preventivi.


Più a nord, si trova un recinto quadrangolare delle dimensioni di 35 x 32 metri che racchiude antiche cremazioni. Alcune di queste cremazioni presentano urne di vetro allungate, mentre altre hanno forma circolare con urne in ceramica. Al centro del recinto si erge una pira rettangolare delle dimensioni di 4,05 m per 0,85 m, mantenuta ad una profondità massima di 0,20 m, che veniva utilizzata per le cremazioni – ustrinum . mentre, in altri casi, il fuoco veniva acceso direttamente nella fossa in cui le ceneri sarebbero state sepolte.

Le cremazioni sono presumibilmente legate alla villa, di cui è stata esplorata solo la parte “contadina”, rappresentata da edifici su pali. I defunti venivano cremati e collocati in un recinto situato a 100 metri a nord. La presenza di urne di vetro e di una perla proveniente dall’Egitto suggerisce uno status elevato degli occupanti.

I resti del periodo medievale e moderno si manifestano attraverso tre aree lacunari, indicando la presenza di edifici su palo all’interno di diverse fasi di fossato. Le occupazioni si estendono dal XIII al XVIII secolo, con la presenza anche di un pozzo. Per il periodo più recente, si sospetta la presenza di un palazzo signorile nelle immediate vicinanze, e ulteriori informazioni potranno essere ottenute attraverso gli studi degli archivi.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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