“Che emozione trovare nella terra gioielli degli antichi Romani”. Ecco cosa hanno scoperto tra le zolle di un campo

Un villaggio di campagna che sorge alla fine di una strada senza via d'uscita. Un gruppo di amici, la tenuta di una grande villa misteriosa. E via ad esplorare, con il consenso del proprietario dell'area


È affascinante scoprire reperti storici che risalgono a migliaia di anni fa. Il braccialetto romano con la testa di serpente e la testa d’ascia dell’età del ferro sono senza dubbio scoperte emozionanti. Il fatto che siano stati rinvenuti da appassionati metal detector nella tenuta di Courteenhall aggiunge un tocco speciale a questa storia. Courteenhall è un villaggio a 8 km a sud del capoluogo della contea di Northampton, in Inghilterra, a circa 106 km a nord di Londra. La popolazione del villaggio è di circa un centinaio d’anime. L’abitato sorge attorno a un palazzo di campagna del XVIII secolo costruito per Sir William Wake. Un luogo che doveva essere amato anche dagli antichi romani, a quanto pare. Per ora, al di là di questi oggetti – forse provenienti da tombe e forse trascinati nei campi dagli aratri – non esistono evidenze archeologiche strutturate, in tal senso, anche se le ricerche proseguiranno. Certamente non lontano dai campi della tenuta in cui è avvenuto il ritrovamento doveva trovarsi una villa romana.

La sensazione di trovare un oggetto che non è stato visto per secoli è sicuramente emozionante, ha detto il macchinista Phil Craddock. Il braccialetto, risalente al periodo tra il 50 e il 200 d.C., potrebbe avere avuto un significato simbolico o essere stato indossato per protezione contro il male, aggiungendo un elemento di mistero alla sua storia.

Ora l’oggetto, recentemente trovato da Craddok – accanto ad altri reperti portati alla luce dea detectoristi, nella stessa zona – inizia una mostra itinerante nelle biblioteche del Northamptonshire. È interessante notare che molti dei manufatti sono stati acquisiti attraverso il Portable Antiquities Scheme del British Museum, evidenziando l’importanza della collaborazione tra appassionati e istituzioni nella preservazione del patrimonio storico.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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