Antiche leggende di camminamenti sotterranei furono alimentata da ricorrenti voci di quartiere e da parziali esplorazioni da parte di ragazzi di qualche generazione fa. Se n’è parlato tanto di questi tunnel antichi sotto Saint-Laurent-de-Mure, sobborgo di Lione.
In questi giorni, durante l’inizio dei lavori di realizzazione di un nuovo edificio scolastico, è stato compiuto uno scavo per l’impianto elettrico del cantiere ed è venuto alla luce l’imbocco di un condotto, con arco a tutto sesto, realizzato in mattoni e malta. Il gruppo di tutela e promozione del luogo – Préserver St Laurent de Mure- ha presentato un esposto al Comune e alla Regione chiedendo che sia effettuato uno scavo archeologico preventivo che consenta di far luce sulle strutture sotterranee.
Gli anziani dicono che camminamenti sotterranei collegassero al centro il castello fortificato del Dauphin du Viennois. Si afferma che camminamenti sotterranei fossero utilizzati nel XIX secolo da famiglie di notabili, per non incrociarsi. Le famiglie La Coche e Focachon avrebbero scavato delle gallerie per collegarsi ai tunnel già esistenti, sotto il parco Bois du Baron.
“Non sappiamo molto di questi tunnel, per questo motivo avremmo voluto che fossero effettuati degli scavi e un’analisi storica “, spiega Françoise Alcaraz a Le Figaro . “L’ex capo della polizia municipale ha scritto al municipio affinché si svolgano accertamenti. – prosegue il quotidiano francese – Alla guida dell’associazione Préserver Saint-Laurent-de-Mure, da diversi mesi si batte contro il progetto scolastico a causa della “rimozione di 5.000 metri quadrati di alberi” . Contro il permesso di costruire è stato addirittura presentato ricorso al tribunale amministrativo”.
Ma cosa potrebbero essere quelle cavità?
Bisognerà distinguere vecchie condutture di regimentazione idraulica che consentivano di portare l’acqua di canali in centro – spesso per creare scarichi igienici – da vere e proprie gallerie di fuga. Esse esistevano, nel passato. E non sono solo leggende. Un altro tipo di tunnel è la cosiddetta galleria di mina, utilizzata molto spesso dagli eserciti in fase di assedio, nel tentativo di creare camminamenti sotterranei che sboccassero all’interno delle mura e che consentissero di penetrare nella città nemica.