Una forma che ne ricorda un’altra. E’ un reperto di bronzo di poco meno di 2000 anni fa, appartenente alla cultura materiale romana. Cos’è? L’ha scoperto in questi giorni Cotswold Archaeology, in Cumbria, la contea del nord-ovest dell’Inghilterra, che conserva parti del Vallo di Adriano visibili a Carlisle e nei dintorni.
Qui fu massiccia la presenza romana. Cittadine, fortezze, accampamenti, villaggi. Il mondo antropologico e culturale della zona era celtico, ma si romanizzò piuttosto rapidamente.
L’oggetto dalla curiosa linea – e lasciamo agli archeologi, più sotto, il compito di svelarne la natura e l’utilizzo – è stato scoperto durante i saggi archeologici che sono in corso per esplorare preventivamente il terreno, in vista del progetto dei miglioramenti stradali della A66 tra la M6 a Penrith e la A1(M) a Scotch Corner. Il progetto prevede l’adeguamento dei tratti a singola carreggiata allo standard della doppia carreggiata e il miglioramento degli svincoli lungo il percorso. Le opere sono precedute da ricognizioni archeologiche con lo scavo di trincee esplorative.
“Come metà dell’OCAArchTeam, siamo in Cumbria con Oxford Archaeology alla scoperta della storia cumbra risalente ad almeno 6.000 anni fa. Il A66 Northern Trans-Pennine project copre un percorso in uso da quasi 10.000 anni, quindi siamo emozionati ma non sorpresi dai ritrovamenti. Siamo solo a metà della trincea ed ecco cosa abbiamo finora…. – dicono i ricercatori di Cotswold Archaeology – Strati di torba sepolti e antichi corsi d’acqua stanno rivelando come i cumbri del passato hanno plasmato il loro paesaggio. C’è un insediamento tardo neolitico o medio dell’età del bronzo, pieno di attrezzi in pietra e ceramiche. Più avanti nel sito abbiamo scoperto un potenziale “grubenhaus” dell’inizio del Medioevo (un edificio tipicamente costruito sopra un grande fossa rettangolare), con storie ancora da raccontare. E abbiamo fattorie romane e piccoli villaggi lungo tutta la strada romana, completi di lussuose stoviglie samie-galliche – ceramiche da tavola fini ed eleganti ispirate a quelle che venivano realizzate nell’isola Samo, ndr. – e spille come questa, perfette per il romano che si fa alla moda”.
L’oggetto – che tanto somiglia a un moderno rasoio usa e getta- è quindi una fibula o spilla. Era utilizzata, nel mondo romano, per la vestizione, con il fine di unire i tessuti e, al tempo stesso, essere elemento di status symbol, grazie alla forma e alle decorazioni del bronzo. Questa, probabilmente di derivazione militare – anche se in uso non esclusivo presso i soldati – veniva generalmente indossata sulla spalla destra.
Nell’articolo, qui sotto, potrete leggere le straordinarie scoperte relative al mondo romano, avvenute in questi tempi, a Carlisle, nella Cumbria stessa.