I resti di una possente fortezza tardo romana sono emersi lungo la Pontstrasse, nel centro di Aquisgrana, gettando nuova luce sulla storia millenaria della città. “È come guardare indietro nel tempo, quasi 2000 anni, senza filtri”, esclama l’urbanista Frauke Burgdorff, durante un sopralluogo con Donata Kyritz di sk ArcheoConsult, l’archeologo cittadino Andreas Schaub e il direttore dei lavori di Regionetz, Ralf Jansen. Il tratto portato alla luce è lungo 7 metri e prosegue sotto strade e case. La muratura ha uno spessore di 90 centimetri.
I resti delle antiche fortificazioni risalgono probabilmente al III secolo d.C.
Sk ArcheoConsult, incaricata del monitoraggio archeologico durante i lavori di rinnovo dei sottoservizi della città – reti idriche, teleriscaldamento, gas ed elettricità – ha fatto la sorprendente scoperta. Si stava riparando, nei giorni scorsi, un collegamento domestico quando sono emerse le fondamenta di una massiccia struttura muraria. “Questo muro potrebbe essere parte delle antiche fortificazioni romane della città”, spiega l’archeologa Kyritz.
L’archeologo cittadino Andreas Schaub sottolinea l’importanza storica di questa scoperta, che conferma ulteriormente le ipotesi riguardo all’esistenza di una fortezza tardo romana ad Aquisgrana. Grazie alla stretta collaborazione tra archeologi cittadini e la società ArcheoConsult, è stato possibile iniziare a decifrare i segreti del castrum che si trovava sulla collina del mercato.
Le scoperte archeologiche raccontano una storia affascinante: dopo le devastazioni causate dalle incursioni di popolazioni franche nel III secolo d.C. l’intera collina del mercato fu fortificata con un massiccio muro a torri circolari e un ampio fossato, scoperti in precedenza sul Katschhof.
Queste strutture difensive furono utilizzate anche durante l’epoca di Carlo Magno, il cui palazzo reale sorgeva sulle fondamenta romane. Resti di queste mura possono ancora essere ossservate oggi, come nel caso dell’edificio Markt 46, dove una parte è esposta sotto vetro.
I resti del muro scoperti lungo la Pontstrasse potrebbero rappresentare una delle porte d’accesso alla fortezza tardo romana.
Aquisgrana, situata nelle vicinanze della frontiera con il Belgio e con i Paesi Bassi, è incastonata in una valle circondata da colline boscose, la valle del Wurm, che ospita il fiume tributario Roer, affluente della Mosa. Grazie a questa posizione geografica, la città si distingue come la più occidentale della Germania. Celebre sia come centro termale che come polo industriale, Aquisgrana è stata un’importante sede della corte di Carlo Magno, il quale vi fece erigere la maestosa Cattedrale.
Il più antico insediamento della città ha le sue origini nelle benefiche sorgenti termali di acqua calda, presumibilmente utilizzate dalle popolazioni celtiche locali. La fondazione urbana risalerebbe però al regno di Adriano, intorno al 124 d.C. I resti dei bagni di un accampamento militare romano testimoniano questa prima presenza romana. Tuttavia, il nome latino Aquae Granni appare per la prima volta solo nel 765 d.C., quando il re franco Pipino celebrò il Natale con suo figlio in questa località. Non esistono documenti precedenti che attestino l’uso del termine Aquae Granni durante l’Impero romano. Il termine originario “Ahha” o “Acha” fa riferimento all’acqua e alle sorgenti termali che caratterizzano la zona fin dal Neolitico, mentre “Grannus” era il dio celtico della salute.