Trova nel campo 50 oggetti di bronzo di 4000 anni fa. Armi e utensili. Perché furono sepolti

Mark Wilson, di Seaton, ha scoperto nelle settimane scorse un tesoro di armi dell’età del bronzo mentre effettuava delle ricerche con il metal detector a Westnewton, un villaggio a nord di Aspatria, nella contea della Cumbria, in Inghilterra.

Wilson ha segnalato regolarmente il ritrovamento all’autorità per la tutela dei Beni culturali, che ha inviato un team di archeologi sul sito. Lo scavo ha portato al recupero di un numero significativo di reperti antichi, definiti una scoperta importante per la Cumbria settentrionale dal coroner di Cockermouth. I reperti bronzei sono oltre 50 e sono rimasti per circa 4000 anni nel terreno.

Un tesoro prezioso

Il tesoro di bronzo comprende pezzi di spade, punte di lancia e frammenti di teste di ascia, ritrovati in terreno poco profondo. Ma quale potrebbe essere stato il motivo per la presenza di tanti oggetti di bronzo in quel luogo? La risposta può venire da uno studio generale sul bronzo come materiale monetario antichissimo pubblicato di recente. Gli oggetti senza usura potevano essere rivenduti, ma la presenza di lacerti di metallo dimostra che tutto il blocco fu nascosto proprio come un tesoro poiché il bronzo aveva un valore elevato e poteva essere utilizzato nell’ambito delle transazioni economiche.

Molto probabilmente il “deposito bronzeo” fungeva come una sorta di “deposito bancario”.

L’età del bronzo e le economie antiche

L’età del bronzo in Europa rappresenta un’epoca di transizione cruciale, caratterizzata dall’introduzione e diffusione della lavorazione del bronzo, che ha avuto un impatto significativo su molti aspetti della vita quotidiana, inclusi i sistemi economici. Questo periodo, che copre circa millecinquecento anni, ha visto lo sviluppo di complesse reti di commercio e scambio, contribuendo alla crescita e alla stabilizzazione delle società.

Tradizionalmente, si è pensato che il controllo economico fosse spesso nelle mani delle élite dominanti, che gestivano la produzione e il commercio dei beni, mentre le famiglie comuni avevano un ruolo marginale, operando principalmente attraverso il baratto. Tuttavia, nuove ricerche stanno mettendo in discussione questa visione.

La scoperta dei primi “soldi” della storia

Nicola Ialongo e Giancarlo Lago hanno condotto un’analisi approfondita di un vasto campione di oggetti in rame e lega di rame ritrovati in vari siti archeologici dell’Europa preistorica, esaminando un totale di 23.711 oggetti datati tra il 2300 e l’800 a.C. Questo studio ha permesso di evidenziare un modello ricorrente nella massa di questi oggetti: a partire dal 1500 a.C., la massa degli oggetti seguiva costantemente multipli di 10 grammi, suggerendo un sistema di pesatura regolata e l’uso di questi oggetti come una forma primitiva di denaro.

Le implicazioni delle nuove scoperte

Questi risultati offrono una visione illuminante delle pratiche economiche nell’Europa dell’età del bronzo. Utilizzando modelli statistici avanzati, Ialongo e Lago hanno dimostrato che la distribuzione dei pesi degli oggetti di rame rifletteva un sistema organizzato di scambio e valuta. Questo indica che le società dell’età del bronzo possedevano un grado di sofisticazione economica simile a quello odierno.

Un’innovazione tecnologica e culturale

La capacità di utilizzare il denaro regolato dal peso per facilitare le transazioni economiche implica un livello di pianificazione e gestione delle risorse che supera le pratiche di baratto comunemente accettate per quel periodo. Questa scoperta ha notevoli implicazioni per la nostra comprensione dell’economia preistorica, suggerendo che le società dell’età del bronzo erano più avanzate e articolate di quanto si fosse ritenuto in precedenza.

Comprendere l’economia preistorica

Il fatto che la distribuzione del peso delle leghe di rame possa essere spiegata attraverso modelli economici moderni suggerisce che le famiglie e i mercati locali dell’età del bronzo erano attivamente coinvolti in un’economia basata su transazioni regolabili. Questo implica che il comportamento economico non era limitato alle élite, ma coinvolgeva anche le famiglie comuni in un sistema economico più complesso e dinamico.

Un cambiamento nella percezione dell’economia preistorica

Le implicazioni di questa scoperta sono significative, poiché suggeriscono che le pratiche economiche di quel tempo erano più avanzate e articolate di quanto si fosse ritenuto in precedenza. La possibilità che le famiglie preistoriche abbiano partecipato a transazioni economiche regolate da un sistema di pesatura implica una comprensione più sofisticata delle risorse e delle transazioni, che riflette una continuità sorprendente con i modelli economici odierni.

Confronto con l’economia moderna

Le pratiche economiche moderne sono caratterizzate da una varietà di transazioni, dalle spese quotidiane ai grandi acquisti, che riflettono una pianificazione economica sofisticata. La scoperta che le famiglie dell’età del bronzo partecipavano a transazioni economiche regolabili suggerisce che alcune dinamiche fondamentali della gestione economica non sono cambiate significativamente nel tempo.

Continuità nelle dinamiche economiche fondamentali

Questa continuità indica che, sebbene le tecnologie e i contesti siano cambiati, le esigenze e le pratiche economiche fondamentali delle società umane possono mostrare una sorprendente somiglianza attraverso i millenni. La capacità delle famiglie preistoriche di partecipare a un sistema economico regolato dal peso e di gestire le proprie risorse in modo simile a quello che osserviamo oggi riflette una continuità nelle dinamiche economiche fondamentali che va al di là delle differenze tecnologiche e culturali.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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