“Guarda che cosa gigantesca nel fango!” Identificata imponente arma del Seicento. La storia

Secondo una recente dichiarazione stampa di Historic England, un team di subacquei ha scoperto un cannone di bronzo conservato, nascosto sotto uno spesso strato di argilla e limo tra l’estuario del fiume e il mare. L’imponente arma per ora non è stata recuperata, ma sarà marcata tramite tecnologie di geolocalizzazione, che ne impediranno il furto.

Il Ritrovamento del cannone

Il cannone scoperto è stato identificato come un Demi-cannone del Commonwealth, lungo 8 piedi e 6 pollici. Questo tipo di cannone di medie dimensioni era solitamente collocato sul ponte inferiore delle navi da guerra. La sua scoperta è particolarmente significativa perché offre una rara opportunità di esaminare un’arma dell’epoca ben conservata.

Dichiarazioni di Historic England

Duncan Wilson, amministratore delegato di Historic England, ha commentato: “Questa straordinaria scoperta ci aiuterà a comprendere meglio i tipi di cannoni a bordo del London quando esplose nel 1665. Non erano tutti uguali, poiché alcuni furono catturati da navi nemiche, quindi c’è una storia complessa da svelare qui.” Le parole di Wilson sottolineano l’importanza del ritrovamento, suggerendo che ogni pezzo recuperato può contribuire a ricostruire una parte del passato marittimo inglese.

Tecnologie innovative per la conservazione

Il cannone è ora incluso nel programma di marcatura forense di Historic England, che utilizza una nuova tecnologia di marcatura protettiva subacquea. Questa tecnologia è progettata per scoraggiare i ladri e proteggere i reperti storici. In collaborazione con MSDS Marine e altri partner, questo progetto fa parte del più ampio programma “Heritage Watch” di Historic England, che mira a preservare e proteggere il patrimonio culturale subacqueo.

La storia della nave London

La London fu varata dal Chatham Dockyard nel 1656, in un periodo di grande turbolenza politica e militare in Inghilterra. La nave giocò un ruolo significativo durante la Restaurazione inglese, quando re Carlo II fu riportato sul trono dopo un lungo esilio. La London era una delle navi scorta nella flotta che accompagnava il re e la sua corte dal continente europeo in Inghilterra.

La nave era equipaggiata con un’ampia varietà di armamenti, tra cui cannoni di diverse dimensioni e origini. Questo perché molte delle armi erano prede catturate durante le guerre navali con altre nazioni, aggiungendo un elemento di diversità e complessità all’arsenale della London.

Il naufragio della London

Nel 1665, durante la Seconda Guerra Anglo-Olandese, la London stava tornando a Chatham quando avvenne la tragedia. Era un periodo di intensa attività militare e le navi della flotta inglese erano spesso impegnate in combattimenti e operazioni logistiche. La London, che trasportava rifornimenti e armamenti, rappresentava un’importante risorsa per la marina inglese.

La sera del 7 marzo 1665, mentre la nave navigava nell’estuario del Tamigi, un disastro colpì la London. La polveriera della nave, dove erano immagazzinate grandi quantità di polvere da sparo e munizioni, prese fuoco accidentalmente. L’incendio esplose in un catastrofico scoppio che fece a pezzi la nave in pochi istanti.

Samuel Pepys, un noto diarista e amministratore navale inglese, documentò con orrore la tragedia. Secondo il suo racconto, circa 300 membri dell’equipaggio persero la vita nel naufragio. Soltanto 24 persone furono salvate, tra cui una donna, in un atto che evidenziò la scarsità delle misure di salvataggio disponibili all’epoca.

L’impatto del naufragio

Il naufragio della London rappresentò una grave perdita per la marina inglese, non solo per le vite umane perdute, ma anche per il valore militare della nave e del suo carico. La nave andò perduta insieme a 80 pezzi di munizioni in ottone, un significativo arsenale che avrebbe potuto essere utilizzato nella guerra contro gli olandesi.

L’incidente sollevò molte domande sulla sicurezza delle navi da guerra e sull’adeguatezza delle procedure di gestione delle polveriere a bordo. La tragedia evidenziò la pericolosità delle condizioni di servizio a bordo delle navi del XVII secolo e la necessità di miglioramenti nelle pratiche di sicurezza navale.

La risalita della London

La London fu riscoperta nel 2005, oltre tre secoli dopo il suo affondamento. La scoperta fu fatta durante una ricognizione subacquea nell’estuario del Tamigi, un’area conosciuta per la sua ricca storia marittima. La riscoperta della London portò le autorità portuali a modificare il percorso del canale di navigazione per evitare danni al sito.

Da allora, precedenti indagini hanno recuperato circa 700 piccoli reperti, tra cui oggetti in lega di rame e lega di stagno, oltre a un affusto di cannone. Questi reperti hanno fornito nuove intuizioni sulla storia sociale e navale dell’Inghilterra, offrendo uno sguardo dettagliato sulla vita a bordo delle navi da guerra del XVII secolo e sui materiali utilizzati nella costruzione e nell’armamento delle navi.

Condividi l'articolo su:
Redazione
Redazione

Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa