Va sul torrente a pescare trote. Ed ecco cosa trova tra le pietre. Intervengono gli archeologi. Cos’è, a quando risale

Un uomo, durante la pesca sportiva alle trote, in un torrente, si è imbattuto, in qualcosa di completamente inaspettato: una strana pietra, coperta di muschio. Un macigno di fiume? Un esame più attento ha rivelato dettagli che avrebbero cambiato la sua percezione e che avrebbero portato a una scoperta interessante.

Si era in giornate non facilissime.

Il ritrovamento è avvenuto nei pressi di Santiago di Compostela, lungo un torrente che fiancheggia, in alcuni punti, il Cammino di Santiago.

ll ritrovamento compiuto da Fernando Brey

La pesca alla trota, sui torrenti, avviene camminando sui sassi, controcorrente. Si sale verso la sorgente, facendo roteare l’esca nelle pozze d’acqua cristallina. Due giri della lenza nella pozza e, se la trota non abbocca, si cambia, salendo ancora.

E’ stato durante uno di queste innumerevoli spostamenti che l’uomo si è imbattuto in un una statua, coperta dalle alghe, alla causa della lunga permanenza nel torrente. In un primo momento ha pensato che fosse una copia di qualcosa di antico. Però ha deciso comunque di fotografare il reperto e di inviare l’immagine agli archeologi che sono poi intervenuti rapidamente per un sopralluogo. Fernando Brey si era imbattuto, visivamente, in un’anomalia: “Ho notato che la pietra era squadrata, il che è strano in un fiume”, ha raccontato Brey a un giornale locale. “Poi ho osservato meglio le sue linee, il mantello e la forma della testa, e mi sono detto: ‘C’è qualcosa di importante, qui”.

Scultura del XIV secolo nascosta tra le acque

Ciò che giaceva lì, ai piedi di Brey, non era un semplice blocco di pietra, ma una statua del XIV secolo raffigurante la Vergine Maria con il bambino Gesù. Questa antica scultura, celata per secoli sotto le acque del fiume Sar, è riemersa in circostanze misteriose, come se il tempo avesse finalmente deciso di svelare uno dei suoi segreti più preziosi. Si pensa la statua sia stata rivoltata e trasportata dall’impeto delle acque in un punto visibile, durante una piena della scorsa primavera.

La statua è stata ritrovata nella regione della Galizia, un territorio autonomo della Spagna nord-occidentale, noto per la sua ricca storia e il suo patrimonio culturale. Il fiume Sar, che scorre attraverso la regione, è parte del famoso Cammino di Santiago, un antico itinerario di pellegrinaggio cristiano. È difficile immaginare come un’opera d’arte di tale valore possa essere rimasta nascosta per così tanto tempo, soprattutto in una zona così frequentata dai pellegrini.

Le prime indagini e le conclusioni degli esperti

I funzionari del Museo del Pellegrinaggio e di Santiago di Santiago de Compostela, la città vicina al luogo del ritrovamento, sono stati i primi a esaminare il reperto. Essi hanno confermato che la misteriosa roccia era in realtà una scultura religiosa di 700 anni fa, realizzata nello stile gotico galiziano. Nonostante i tratti sbiaditi a causa del dilavamento e i segni del tempo, alcuni dettagli della statua erano ancora chiaramente visibili. La base, ad esempio, era decorata con un fiore a quattro petali e foglie di acanto, un motivo tipico dell’arte gotica dell’epoca.

“Su entrambi i lati della Vergine, su ciascuna delle sue spalle, ci sono due angeli o putti”, recita una dichiarazione del governo regionale della Galizia. “Sono piuttosto consumati, ma si possono ancora distinguere i loro volti e una mano che sorregge un oggetto o il mantello della Vergine stessa”. Questi dettagli, seppur parzialmente rovinati dal tempo, hanno permesso agli esperti di identificare con certezza l’origine della statua e di collocarla nel contesto artistico della regione.

La profanazione e la scomparsa del volto

Uno degli aspetti più affascinanti e al contempo inquietanti della scoperta è la condizione della statua. Il volto della Vergine Maria è scomparso, così come la testa del bambino Gesù. Gli archeologi ritengono che questi danni siano il risultato di un tentativo di profanazione avvenuto molti secoli fa. “Questo è probabilmente dovuto a un vecchio impatto inflitto nel tentativo di profanare il pezzo”, si legge nella dichiarazione del governo. Ma la perdita dei particolari dei volti potrebbe essere legata anche al violento trascinamento del manufatto, durante le piene primaverili o gli acquazzoni.

Gli spagnoli insistono comunque sulla mutilazione configurando un possibile atto di iconoclastia, un gesto di ribellione contro la Chiesa o un segno di malcontento sociale. Tuttavia, senza ulteriori informazioni, queste rimangono solo ipotesi. Il mistero dietro la tragica fine di questa scultura gotica è destinato a rimanere tale fino a quando i ricercatori non saranno in grado di svelare maggiori dettagli sulla sua storia.

Il contesto storico e il futuro della scultura

La scultura della Vergine Maria con il bambino Gesù, ritrovata a pochi chilometri da Santiago de Compostela, potrebbe essere un frammento di una storia più grande e complessa. La sua deposizione nel fiume Sar potrebbe essere avvenuta durante un periodo di tensione sociale o religiosa, o potrebbe essere stata nascosta deliberatamente per proteggerla da possibili attacchi. Qualunque sia la verità, essa rappresenta un pezzo di storia che merita di essere studiato e compreso.

Il fatto che la statua sia stata ritrovata così vicina a Santiago de Compostela, una delle mete di pellegrinaggio più importanti del mondo cristiano, aggiunge ulteriore fascino al mistero. È possibile che la scultura fosse originariamente parte di un antico edificio religioso lungo il Cammino di Santiago, e che sia stata rimossa e gettata nel fiume durante un momento di crisi. Ma, come sottolinea il ministro Rodríguez, “saranno necessari ulteriori studi per rispondere a queste domande e per ricostruire la storia di questa misteriosa statua”

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa