Che emozione! Un’altra grande statua romana trovata ora dagli archeologi nel fango dell’antica cloaca. Il misterioso deposito. Quando fu nascosta?

IMPERO ROMANO – Un team di archeologi, guidato dal professor Ludmil Vagalinski, ha fatto un’importante scoperta nell’antica città di Heraclea Sintica, portando alla luce una seconda statua risalente all’epoca romana. La notizia è stata comunicata nelle scorse ore dal comune di Petrich, la cui area territoriale comprende il sito archeologico. Questo ritrovamento rappresenta un ulteriore tassello nell’importante lavoro di scavo che sta facendo emergere la storia nascosta di questa antica città macedone, situata nell’attuale Bulgaria sud-occidentale. Le due statue presentano forse lo stesso soggetto o due divinità analoghe e complementari. Si presentano nude con un abito sulla spalla. Ma è ancora presto per trarre conclusione rispetto alla provenienza delle stesse dallo stesso piano decorativo, anche se gli indizi porterebbero in quella direzione.

Le statue sarebbero state rimosse, in tempi antichi, per essere salvate dalle invasioni o dalle furie iconoclaste.

Un canale romano pieno di segreti

La seconda statua è stata rinvenuta durante i lavori archeologici condotti nella parte orientale di una fognatura romana, la stessa struttura sotterranea di smaltimento delle acque dove, nel mese di luglio 2024, gli archeologi avevano già recuperato una prima statua. Quest’ultima, coperta dal fango, era stata identificata come una possibile rappresentazione del dio Hermes, data la presenza di parti marmoree emergenti che suggerivano la figura del messaggero divino dell’antica mitologia greca.

La nuova scoperta è avvenuta molto vicino al luogo in cui è stata trovata la prima statua, all’interno della stessa rete fognaria romana. Le condizioni straordinariamente ben conservate del canale, costruito dai Romani per convogliare le acque di scolo, hanno permesso agli archeologi di rivelare gradualmente queste imponenti opere d’arte antica.

Una statua imponente: caratteristiche e dimensioni

La seconda scultura è realizzata in marmo bianco e colpisce per le sue dimensioni imponenti, con un’altezza di circa due metri. A differenza della statua di Hermes, che era stata trovata in una posizione laterale, questa nuova figura è stata rinvenuta in posizione bocconi, distesa nel fango secolare che ha conservato gran parte dei suoi dettagli originari.

Gli archeologi stanno studiando le caratteristiche della scultura per determinarne l’identità e il ruolo all’interno della città romana. La posizione e la vicinanza con la statua di Hermes suggeriscono che anche questa nuova figura potrebbe essere legata a culti pagani diffusi nella zona prima dell’avvento del cristianesimo.

Heraclea Sintica: la città fondata da Filippo II di Macedonia

Fondata tra il 356 e il 339 a.C. da Filippo II di Macedonia, Heraclea Sintica occupava una posizione strategica nell’antica Tracia, vicina all’importante via commerciale che collegava la Grecia con le regioni balcaniche. La città prosperò durante il periodo ellenistico e successivamente sotto il dominio romano, diventando un centro vitale per il commercio e la cultura della regione.

I resti di Heraclea Sintica, che si trovano oggi vicino al villaggio di Rupite, nel comune di Petrich, rappresentano una delle testimonianze meglio conservate della presenza romana nella Bulgaria odierna. Il sito ha restituito numerosi reperti, tra cui edifici pubblici, templi e statue, che illustrano la vita quotidiana e religiosa degli abitanti dell’epoca.

Un passato pagano nascosto

La teoria avanzata dagli archeologi in merito alla statua di Hermes, scoperta a luglio, suggerisce che possa trattarsi di una vestigia di un’antica religione pagana che, con l’affermarsi del cristianesimo, venne gradualmente soppressa. Invece di distruggere le antiche divinità, i cittadini avrebbero scelto di seppellire le statue, nascondendole in luoghi come il canale sotterraneo per preservarle dalla distruzione.

Questa teoria è rafforzata dalla presenza della nuova statua ritrovata nelle vicinanze, suggerendo che anche questa figura potrebbe essere stata nascosta dai cittadini in segno di rispetto verso le antiche credenze religiose, nonostante la crescente influenza del cristianesimo. Nel corso dei secoli, queste statue furono sepolte nel fango, protette dai detriti e dalle alluvioni, fino a quando non furono riportate alla luce dagli scavi archeologici contemporanei.

Gli scavi e l’importanza delle scoperte

Le scoperte effettuate a Heraclea Sintica negli ultimi anni stanno contribuendo in modo significativo alla comprensione della storia romana e della transizione religiosa che la città visse durante i primi secoli d.C. Le statue trovate all’interno del canale fognario romano sono testimonianze preziose della cultura artistica e religiosa dell’epoca.

Il professor Ludmil Vagalinski e il suo team stanno proseguendo con lo scavo sistematico dell’area, con l’obiettivo di individuare ulteriori reperti che possano gettare luce sulle complesse dinamiche religiose, politiche e sociali di Heraclea Sintica. Le campagne di scavo nel sito sono diventate un punto di riferimento per gli studiosi di archeologia classica, e l’interesse verso la città cresce con ogni nuova scoperta.

QUI SOTTO CRONACA E FOTOGRAFIE DEL RITROVAMENTO DELLA PRIMA STATUA

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa