Se camminate sulla riva e “inciampate” in questo oggetto, chiamate gli archeologi. Cos’è e a quando risale

Le macerie degli abissi, cantate da Montale, in una sua celeberrima poesia – Ossi di Seppia – possono starsene per secoli nel fondo del mare o di un fiume e, a a causa di un gioco di correnti, di temporali, piene o mareggiate, riportarsi verso la riva come se fossero trasportate da ali fantasmatiche e da braccia spettrali. Che fareste se doveste trovarvi di fronte, durante una passeggiata sulla riva, in una cosa del genere?

Un’interessante scoperta archeologica è stata effettuata nei giorni scorsi nei pressi di Łomianki Dolne, un’area situata vicino alla capitale polacca Varsavia. I resti di una barca seicentesca, con una lunghezza stimata di circa 30 metri, sono stati trovati lungo il fiume Vistola. La scoperta potrebbe rivelarsi un tassello cruciale per comprendere meglio le dinamiche del trasporto fluviale dell’epoca e il ruolo strategico della Vistola nei conflitti del XVII secolo.

@ Fotografia: Robert Wyrostkiewicz/ Servizio di emergenza archeologica

La scoperta

Alcune persone che passeggiavano nella zona hanno pensato di avvisare il Conservatore provinciale dei monumenti della Masovia. Le immagini e le informazioni sul ritrovamento sono state raccolte dai membri del gruppo di esplorazione e ricerca Triglav. L’archeologo Robert Wyrostkiewicz, parte del Servizio di emergenza archeologica, ha confermato che lo scheletro, i telai e i chiodi forgiati scoperti indicano che l’imbarcazione risale al periodo del Diluvio Svedese, o potrebbe essere addirittura più antica.

L’imbarcazione era probabilmente una barca a fondo piatto con una vela, utilizzata per il trasporto di merci, come suggerito dagli hufnales – potenti chiodi tradizionalmente forgiati – documentati dai ritrovatori. La sua grandezza lascia intendere che fosse un’imbarcazione imponente, in grado di trasportare carichi significativi lungo il fiume.

Fonte: Robert Wyrostkiewicz/ Servizio di emergenza archeologica

Il Diluvio svedese: un periodo di devastazione

Il Diluvio Svedese (in polacco: Potop Szwedzki) fu un’invasione della Polonia da parte della Svezia avvenuta tra il 1655 e il 1660, durante la Seconda Guerra del Nord. Questo conflitto devastò gran parte del paese, con la distruzione di intere città e il saccheggio di innumerevoli risorse. La Svezia, in cerca di espansione territoriale e controllo sulle rotte commerciali, attaccò la Polonia sfruttando il suo indebolimento causato da precedenti conflitti. Durante questa invasione, le vie d’acqua, come la Vistola, giocarono un ruolo cruciale per il trasporto di beni e materiali, rendendo i fiumi le principali arterie logistiche di quel tempo.

In un contesto di devastazione, imbarcazioni come quella scoperta vicino a Varsavia potrebbero essere state utilizzate per trasportare beni preziosi, come sale, o risorse militari lungo il corso del fiume, sfruttando la posizione strategica della Vistola. Il ritrovamento potrebbe rappresentare un’importante testimonianza delle attività commerciali o militari svolte durante uno dei periodi più tragici della storia polacca.

Le barche fluviali nell’Europa del XVII secolo

L’imbarcazione scoperta era probabilmente un tipo di barca a fondo piatto, una struttura tipicamente impiegata sui fiumi o nelle lagune. Queste imbarcazioni erano progettate per navigare in acque poco profonde e, nei periodi di bassa portata o di mancanza di vento, venivano spinte manualmente dalle rive, utilizzando lunghe travi di legno. Questo metodo di propulsione, noto come flauta, prevedeva l’impiego di numerosi uomini – fino a 20 su barche di grandi dimensioni come quella trovata presso Łomianki Dolne. Durante la flauta, i lavoratori camminavano lungo le sponde del fiume, spingendo l’imbarcazione attraverso l’acqua.

Le barche come quella recentemente scoperta venivano utilizzate non solo per il trasporto commerciale, ma anche come traghetti per passeggeri. I traghetti fluviali erano una parte essenziale della rete di trasporti nei territori attraversati da grandi fiumi, come la Vistola. Essi permettevano di collegare villaggi, città e mercati situati sulle opposte sponde dei corsi d’acqua. Poiché i ponti erano rari e costosi da costruire, i traghetti erano spesso l’unico modo pratico per attraversare i fiumi, rendendoli vitali per l’economia e la mobilità di questi territori.

Come si è conservata per così tanto tempo

Attualmente, le operazioni sul campo sono sospese a causa dell’alto livello delle acque della Vistola, ma gli archeologi rimangono fiduciosi circa le potenzialità di ulteriori scoperte. Wyrostkiewicz ha ipotizzato che la parte della barca ancora incastrata nel letto del fiume potrebbe essere meglio conservata, grazie alle condizioni anaerobiche presenti sul fondo, che rallentano il processo di decomposizione dei materiali. Vi è inoltre la speranza di rinvenire parte del carico originale, che potrebbe includere merci di grande valore storico, come il sale, una delle principali materie prime trasportate lungo il fiume.

Se le condizioni lo permetteranno, ulteriori scavi e analisi archeologiche potrebbero offrire nuove informazioni sul commercio e la logistica dell’epoca del Diluvio Svedese, oltre a chiarire l’origine e l’utilizzo dell’imbarcazione. Per ora, però, la natura enigmatica di questo relitto stimola l’immaginazione degli storici e degli archeologi, che non vedono l’ora di riportare alla luce un pezzo di storia che potrebbe rivelare dettagli preziosi sul passato fluviale della Polonia.

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa