Cos’è questa misteriosa pietra preistorica scoperta in Spagna? E’ sorella della Rosa camuna lombarda. Cos’hanno trovato, lì accanto. Cosa significa

Un team di archeologi ha compiuto un’importante scoperta presso il sito archeologico di Castro de San Vicenzo, situato nel Comune di Avion, nella provincia di Orense, in Spagna. Questi scavi, condotti in collaborazione con l’associazione culturale Vive Avión, hanno portato alla luce simboli scolpiti associati alla cultura Castro, fornendo nuove e affascinanti informazioni sugli antichi abitanti della regione. Una pietra squadrata reca un simbolo molto simile a quello della Rosa camuna, che si trova rappresentata poco meno di un centinaio di volte in Valcamonica, in provincia di Brescia. Le incisioni dovrebbero essere state realizzate nello stesso arco temporale e nell’ambito di una cultura contigua, che attingeva allo steso substrato. Possiamo notare che i simboli del siti spagnoli recentemente portati alla luce appartengono a un insieme di decorazione architettonica, mentre i petroglifi camuni non sono generalmente conchiusi entro spazi decorativi architettonicamente dedicati, ma disposti in aree cultuali all’aperto entro superfici spesso ampie, costellate da altri segni e disegni.

La cultura Castro

La cultura Castro emerse all’inizio del primo millennio a.C. nelle regioni nord-occidentali della penisola iberica, caratterizzandosi per la costruzione di oppida fortificati e fortezze collinari, comunemente chiamati “castros“. A partire dal II secolo a.C., molte di queste fortezze si trasformarono in città fortificate semi-urbane, paragonabili, per dimensioni, a molte città romane dell’epoca.

Questi insediamenti non erano solo luoghi di difesa, ma anche centri di vita sociale, economica e religiosa. La cultura Castro è nota per la sua architettura distintiva, i suoi rituali funerari e, in particolare, per i suoi simboli, che offrono un’affascinante finestra sulle credenze e le pratiche di queste antiche comunità.

La scoperta al Castro de San Vicenzo

Durante gli scavi recenti, il team archeologico ha esaminato un’area di 140 metri quadrati, dove ha rinvenuto un blocco di pietra rettangolare, decorato con una spirale – intesa come sviluppo di una triscele – inscritto in un cerchio.

Il petroglifo con spirale inciso in un cerchio @ Fotografia Vive Avion

Questo simbolo, caratterizzato da motivi che si irradiano da un punto centrale, risale al IV e III secolo a.C. ed è tipico della simbologia della cultura Castro, il che suggerisce un legame con le pratiche rituali e la visione cosmica dei suoi abitanti. La forma delle lastre incise lascia intendere che effe fossero collocate sulla facciata di un edificio, forse un tempio.

In aggiunta, il team ha scoperto un secondo blocco con un petroglifo a forma di “rosa camuna”. Questo simbolo è stato precedentemente trovato in altri siti significativi, come la Citânia de Briteiros, una fortezza collinare nel comune di Guimarães, in Portogallo, e sulla parete rocciosa del Monte das Ferraduras a Cerdedo, in Spagna. Tali simboli sono essenziali per comprendere le interazioni culturali e le tradizioni artistiche della regione.

La Rosa Camuna: un simbolo storico della Val Camonica

La rosa camuna è una delle incisioni su roccia più celebri della Val Camonica, in provincia di Brescia, un’area che vanta una straordinaria concentrazione di arte rupestre. Questo simbolo, emblematico della civiltà dei Camuni, risale all’età del Ferro, periodo compreso tra il II e il I millennio a.C., quando i Camuni popolavano la valle.

Descrizione e caratteristiche

Rosa camuna di Nadro, Valcamonica, Brescia. Fotografia di Luca Giarelli, CC-BY-SA 3.0, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8644562

La rosa camuna è formata da una linea che si sviluppa come una girandola o croce ansata a quattro bracci, inserita tra nove pallini o coppelle allineati con angoli di 90°. Questo motivo è stato rinvenuto ben 92 volte tra le circa 300.000 incisioni rupestri che si trovano nella Val Camonica, la quale è stata il primo sito italiano a essere tutelato dall’UNESCO nel 1979 come patrimonio dell’umanità.

Varietà ed evoluzione

La rosa camuna è stata rappresentata in tre modi principali, ognuno dei quali ha subito un’evoluzione nel tempo. Le sue diverse forme riflettono non solo il cambiamento estetico ma anche un’evoluzione culturale. Gli studiosi hanno identificato tre tipologie principali di rosa camuna:

  1. A svastica: presenta nove punti, di cui uno centrale, distribuiti alternativamente dentro e fuori dai quattro bracci della rosa, piegati a 90°. Sono state rinvenute 16 rose di questo tipo.
  2. A svastica asimmetrica: i nove punti sono disposti come nel tipo precedente, ma il contorno presenta due bracci piegati a 90°, mentre gli altri due sono uniti. Questo tipo comprende 12 esemplari.
  3. Quadrilobata: i nove punti sono allineati in tre colonne e tre righe, con un contorno che si sviluppa in quattro bracci ortogonali e simmetrici, ognuno dei quali include un punto. Questo è il tipo più diffuso, con 56 esemplari e scelto dalla Regione Lombardia come suo simbolo.

Contestualizzazione culturale

La rosa camuna è spesso associata a figure di guerrieri che danzano attorno ad essa, apparentemente proteggendola da nemici armati. Tuttavia, il suo significato è ancora oggetto di dibattito tra gli studiosi. Alcuni ritengono che questo simbolo possa avere un’origine legata al culto solare, trasformandosi successivamente in un simbolo di portafortuna. La presenza di simboli analoghi in Mesopotamia ha suggerito che tale simbolo possa essere stato diffuso attraverso il contatto tra diverse popolazioni fino a raggiungere la Val Camonica.

Diffusione e ritrovamenti

Simili figure incise sono state rinvenute anche in altre regioni europee, tra cui Portogallo, Svezia e Gran Bretagna, come la famosa Swastika Stone di Ilkley Moore nello Yorkshire, Inghilterra. Questi ritrovamenti suggeriscono che la rosa camuna potrebbe essere stata utilizzata come simbolo dai guerrieri preistorici, portando a considerare la sua diffusione come parte di una tradizione culturale più ampia.

In Val Camonica, le rose camune sono databili per lo più all’età del Ferro, in particolare dal VII al I secolo a.C. Si segnala la scoperta di un’unica figura che potrebbe risalire alla fine dell’età del Bronzo, all’inizio del I millennio a.C. La maggior parte delle figure si trova nella Media Valle Camonica, in località come Capo di Ponte, Foppe di Nadro, Sellero, Ceto e Paspardo, ma esemplari sono presenti anche nella Bassa Valle, a Darfo Boario Terme ed Esine.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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