La necropoli etrusca di Sasso Pinzuto, situata nelle vicinanze di Tuscania, nel Lazio, è stata recentemente oggetto di uno studio geofisico che ha svelato importanti dettagli sulle strutture funerarie nascoste nel sottosuolo. Grazie alla tecnologia del radar di penetrazione terrestre (GPR), un team di ricercatori dell’Università di Napoli Federico II, guidato da Valeria Paoletti, ha scoperto nuove cavità e camere funerarie che forniscono ulteriori informazioni sulla civiltà etrusca e le sue pratiche funerarie.
L’importanza dei cimiteri etruschi
I cimiteri etruschi, come quello di Sasso Pinzuto, sono una fonte inestimabile di informazioni su questa antica civiltà che abitò la parte centrale della penisola italiana durante il primo millennio a.C. Le tombe, spesso costruite per imitare le abitazioni dei vivi, permettono di comprendere meglio le credenze religiose, le pratiche funerarie e la struttura sociale di questa società raffinata. Le scoperte effettuate a Sasso Pinzuto aggiungono nuovi tasselli al quadro complesso e affascinante della civiltà etrusca.
Le recenti scoperte grazie al radar di penetrazione terrestre
Lo studio – compiuto da Valeria Paoletti, Mauro La Manna, Angelica Capozzoli, Martina Mercurio, Martina Zinni, Alessandro Naso – si è concentrato su due aree della necropoli, utilizzando un’antenna radar GPR da 400 MHz. Nella prima zona, situata su una piccola pianura vicino a tumuli funerari già scavati, sono state rilevate anomalie circolari che potrebbero indicare la presenza di cavità utilizzate per urne funerarie o per rituali in onore dei defunti. La seconda area, situata a circa 250 metri dalla prima, ha rivelato la presenza di una tomba monumentale del VI secolo a.C., la “Tomba dei cinghiali neri”, che sembra essere stata utilizzata per sepolture multiple. In questa zona, sono state individuate strutture antropogeniche scolpite nella roccia di tufo, tipica delle costruzioni etrusche. (Fonte: GPR survey at the Etruscan necropolis of Sasso Pinzuto, Tuscania (Central Italy) Journal of Archaeological Science: Reports Volume 60, December 2024, 104833)
Mappe tridimensionali e potenziali future scoperte
L’analisi dei dati raccolti ha permesso di generare mappe tridimensionali del sottosuolo, che mostrano chiaramente camere funerarie e corridoi sotterranei ancora non scavati. Una delle scoperte più rilevanti riguarda un blocco di tufo parzialmente scolpito, circondato da cinque piccoli fori che potrebbero essere stati utilizzati per cerimonie funebri. Queste immagini forniscono una base solida per pianificare future campagne di scavo, riducendo al minimo i rischi di danneggiamento dei reperti e ottimizzando l’uso delle risorse.
Storia della necropoli di Sasso Pinzuto
La necropoli di Sasso Pinzuto fa parte del ricco patrimonio archeologico della zona di Tuscania, una delle città etrusche più importanti del Lazio. Situata su uno strato di depositi vulcanici, Sasso Pinzuto presenta numerosi tumuli funerari di forma circolare, caratteristica delle tombe di camera appartenenti alle famiglie aristocratiche etrusche. Questi tumuli, con le loro camere sotterranee, rappresentano una testimonianza del potere e dell’influenza di queste famiglie nell’epoca preromana.
Le tombe della necropoli, spesso scavate nel tufo vulcanico, riflettono una pratica comune nelle architetture funerarie etrusche, con lo scopo di preservare per l’eternità i resti dei defunti. Questo metodo costruttivo, fortemente condizionato dalle caratteristiche geologiche della regione, si estende anche alle aree limitrofe, dove sono presenti altri importanti siti funerari etruschi. La necropoli, insieme ad altre della regione, offre una finestra sulle usanze funerarie e sull’organizzazione sociale degli etruschi, dimostrando come i defunti venissero onorati con elaborate costruzioni che spesso richiamavano l’architettura delle abitazioni.
Le origini di Tuscania etrusca
L’origine di Tuscania risale al VIII secolo a.C., quando gli etruschi cominciarono a fondare città stato lungo la regione dell’Etruria meridionale. Secondo la leggenda, Tuscania fu fondata da Ascanio, figlio dell’eroe troiano Enea, e prese il nome dall’eroe etrusco Tusco. La posizione privilegiata della città, posta su alture naturali e difesa da profonde gole scavate dai fiumi, la rese un centro fortificato di primaria importanza già nell’antichità.
Durante l’epoca etrusca, Tuscania sviluppò una società complessa e stratificata, con un’economia basata sull’agricoltura, l’allevamento e il commercio. L’artigianato, in particolare la lavorazione del bronzo e della ceramica, costituiva una delle attività più redditizie. La città godeva anche di intensi scambi commerciali con altre popolazioni, tra cui i Greci e i Fenici, come testimoniano i numerosi reperti ritrovati nelle sue necropoli.
Le necropoli etrusche di Tuscania
Uno degli aspetti più affascinanti di Tuscania è rappresentato dalle sue vaste necropoli, che circondano la città e raccontano le credenze religiose e il prestigio delle famiglie aristocratiche etrusche. Questi complessi funerari, databili tra il VII e il III secolo a.C., costituiscono una delle testimonianze meglio conservate della civiltà etrusca nella regione.
Tra le necropoli più celebri di Tuscania si annoverano quelle di Sasso Pinzuto e di Pian di Mola. Le tombe etrusche qui presenti si distinguono per la loro monumentale architettura a tumulo, spesso arricchita da elaborati fregi scolpiti nella roccia vulcanica. Le tombe a camera, come quelle della necropoli di Sasso Pinzuto, furono realizzate per accogliere i membri delle famiglie più potenti, le cui vite, credenze e status sociale sono documentati dalle ricche decorazioni e dai corredi funerari che accompagnavano i defunti.
L’arte funeraria e i corredi delle tombe
Le tombe etrusche di Tuscania offrono un tesoro inestimabile di arte funeraria, con dipinti murali e decorazioni in stucco che illustrano scene della vita quotidiana e simboli religiosi. La morte, per gli etruschi, era vista come un passaggio verso un altro mondo, e le tombe erano considerate una sorta di “casa” per i defunti nell’aldilà. Le architetture funerarie imitate dalle case dei vivi rispecchiano questo concetto, con camere dotate di arredi, vasellame e suppellettili.
Uno degli aspetti più rilevanti delle scoperte archeologiche di Tuscania è rappresentato dai corredi funerari ritrovati all’interno delle tombe. Vasi in ceramica dipinta, specchi in bronzo, armi e gioielli rivelano non solo il gusto estetico degli etruschi, ma anche le loro relazioni commerciali con altre popolazioni del Mediterraneo. Importanti manufatti, come anfore attiche e oggetti d’oro finemente lavorati, dimostrano come Tuscania fosse un centro aperto agli influssi culturali esterni.
Tuscania e Roma: la conquista romana
Come molte altre città etrusche, Tuscania subì la progressiva espansione romana a partire dal IV secolo a.C. La sua posizione strategica e la vicinanza al fiume Marta, che collegava l’entroterra alla costa, fecero di Tuscania un obiettivo primario per i romani, desiderosi di consolidare il controllo sull’Etruria meridionale.
La conquista romana di Tuscania avvenne intorno al III secolo a.C., ma non comportò una completa distruzione della città. Anzi, sotto il dominio romano, Tuscania continuò a prosperare, beneficiando della costruzione di nuove infrastrutture e della sua integrazione nelle reti commerciali romane. Le influenze romane si manifestarono anche nella cultura locale, con l’adozione di modelli architettonici e urbanistici romani e l’introduzione della lingua latina.
Gli scavi archeologici e le nuove scoperte
Le indagini archeologiche a Tuscania hanno iniziato a svilupparsi a partire dal XIX secolo, con scavi che hanno portato alla luce una straordinaria quantità di reperti, soprattutto nelle necropoli circostanti. Tuttavia, le scoperte più recenti, realizzate grazie all’uso di moderne tecniche geofisiche, come il radar di penetrazione terrestre, hanno consentito di individuare strutture funerarie ancora sepolte, aprendo nuove prospettive per la ricerca.
Negli ultimi decenni, grazie all’intensa attività di archeologi italiani e internazionali, sono state fatte scoperte significative, come la presenza di camere funerarie e corredi integri. Tra le scoperte più recenti si segnala lo studio delle anomalie rilevate nel sottosuolo della necropoli di Sasso Pinzuto, che ha portato all’identificazione di nuove tombe monumentali e strutture funerarie, alcune delle quali ancora inesplorate.