Incredibile vicenda, poche ore fa in un’area cimiteriale di una zona che originariamente era parte dell’Impero romano e di quello bizantino. Vediamo questa scena, autentica. E’ un momento drammatico e solenne nel cimitero del distretto di Yunusoğlu, a Mersin, Turchia. Tutto avviene mentre alcuni addetti del Comune scavano la tomba per Nuri Kavas, un ventiseienne morto in un tragico incidente stradale. Lo scavatore si muove lentamente, cercando di attutire suoni acuti del metallo, spostando strati di terra. Qualcosa, nella terra sabbiosa, attira l’attenzione dei presenti: un luccichio metallico proprio nel punto in cui stanno preparando la sepoltura.
«C’è qualcosa qui sotto!». Lo scavatore si è fermato, e una volta rimossa un’ulteriore quantità di terra, è apparso un antico vaso di ceramica, incrinato in alcuni punti e parzialmente rotto nella parte superiore. Il capo del distretto, İzzet Gökler, presente sul posto, racconta: «Abbiamo notato subito che si trattava di qualcosa di storico. Abbiamo informato immediatamente la gendarmeria e la Direzione del Museo».
Quando le autorità sono giunte sul posto, l’area è stata recintata, e con estrema cautela, i funzionari e gli archeologi della Direzione del Museo hanno proceduto a ispezionare il contenuto del vaso. All’interno, oltre 1.100 monete d’argento, sorprendentemente ben conservate, che rivelano una storia antica, forse dimenticata da secoli.
Il valore storico di un tesoro sotto Tarso
Secondo le prime valutazioni, le monete appartengono all’epoca romana o bizantina, una fase storica in cui Tarso era una città ricca e fiorente, frequentata da mercanti e viaggiatori. La stessa città, ora parte della moderna provincia di Mersin, è conosciuta per il suo passato glorioso come crocevia di culture e commerci. Situata lungo le rotte che univano l’Occidente e l’Oriente, Tarso rappresentava un importante centro politico, culturale e religioso, anche grazie alla sua vicinanza a grandi imperi e alle influenze che ne derivavano.
L’epoca romana segnò la sua fioritura come metropoli, e in seguito, durante il periodo bizantino, la città continuò a crescere come importante baluardo militare e centro religioso. Scoprire un simile tesoro in un cimitero di Tarso ha quindi alimentato varie ipotesi: che si tratti di un antico tesoretto nascosto dai suoi proprietari per motivi ignoti, o di un’offerta votiva, un’usanza diffusa per proteggere e accompagnare i defunti nell’aldilà.
La reazione del quartiere e l’indagine archeologica
Mentre le monete venivano prese in custodia dalla Direzione del Museo, la comunità locale è rimasta incredula. «È stata una scoperta totalmente inaspettata», ha commentato İzzet Gökler, capo distretto di Yunusoğlu. «Abbiamo interrotto gli scavi, circondato l’area e fatto in modo che le autorità prendessero in carico il ritrovamento». Il funerale di Nuri Kavas è stato infine celebrato una volta terminate le operazioni di recupero del vaso e delle monete che erano finite nel terreno.
Ora, le monete sono al vaglio di esperti, che procederanno ad analizzare ogni singolo pezzo per determinarne l’epoca e la provenienza. Il ritrovamento, oltre a possedere un valore economico, rappresenta una finestra aperta sulla storia di Tarso e sulle usanze dell’epoca. Questo tipo di scoperte, diffuse dai media locali Türkiye Gazetesi e Habertürk, testimoniano l’importanza dei ritrovamenti accidentali nel portare alla luce patrimoni culturali inestimabili.
Tarso: una città tra storia e leggenda
Località: Tarso, provincia di Mersin, Turchia
Epoca storica: Periodo ellenistico, romano e bizantino
Storia: Antica città di grande rilevanza commerciale, Tarso fu un importante crocevia culturale e religioso. Dall’epoca romana, Tarso divenne un centro di cultura e spiritualità, nota per aver dato i natali a San Paolo, uno dei più influenti apostoli cristiani. Durante l’Impero Bizantino, la città si trasformò in un baluardo militare e religioso, luogo di scambi commerciali e influenze culturali dal vicino Oriente.
Curiosità: Tarso è associata a molte leggende, come quella dell’incontro tra Cleopatra e Marco Antonio. Inoltre, la città è famosa per la produzione di oggetti in ceramica e per i ritrovamenti archeologici, spesso legati al commercio e alle usanze religiose del tempo.