Magda, una giovane volontaria della Fondazione Latebra, descrive il momento del ritrovamento:
“Stavo camminando con il rilevatore e ho sentito un suono che non avevo mai sentito prima. Pensavo si trattasse di un tipo di esplosivo di cui non conoscevo il segnale. Dopo aver chiesto aiuto ai miei colleghi per scavare, abbiamo trovato il tamburo Enigma.”
Nei giorni scorsi, un gruppo di ricerca polacco ha scoperto frammenti di un dispositivo di cifratura usato dalla Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. Il ritrovamento è avvenuto sull’isola di Sobieszewo, vicino a Gdańsk, durante alcune operazioni di routine condotte dall’ufficio di protezione della natura, proprietario della zona, e dal distretto forestale locale.
La macchina, riservata alle comunicazioni più strategiche tra Adolf Hitler e i suoi generali, era probabilmente collocata in un ex posto di comunicazione tedesco. Altri oggetti, tra cui telefoni da campo, materiale per radiodiffusione e laringofoni usati nei carri armati, sono emersi durante le ricerche, confermando il ruolo strategico dell’area durante il conflitto.
Questo frammento della macchina, sebbene danneggiato, rappresenta un importante reperto storico e simbolico. Secondo un membro del consiglio di amministrazione della fondazione, l’isola di Sobieszewo fu uno dei punti di evacuazione delle truppe e dei civili tedeschi nel 1945, durante il collasso imminente del Terzo Reich.
La macchina Enigma: un’arma strategica
Inventata da Arthur Scherbius alla fine degli anni 1910, la macchina Enigma fu un precursore della crittografia moderna. Durante la Seconda Guerra Mondiale, i nazisti la utilizzarono per cifrare e decifrare messaggi segreti, considerandola uno strumento inviolabile.
Il dispositivo consisteva in una tastiera, un pannello di lampade, rotori intercambiabili e un riflettore, che insieme creavano un sistema di cifratura polialfabetica estremamente complesso. Il pannello a prese multiple permetteva ulteriori scambi di lettere, rendendo la crittografia ancora più sofisticata.
La svolta nella decrittazione
Nonostante la sua complessità, Enigma fu compresa, a livello di funzionamento, nel 1932 da un gruppo di matematici polacchi, guidati da Marian Rejewski. Questi risultati furono condivisi con gli Alleati all’inizio della guerra. In seguito, presso Bletchley Park, il matematico britannico Alan Turing sviluppò metodi avanzati per decifrare i messaggi, contribuendo in modo determinante alla vittoria alleata.
Il lavoro di decrittazione permise ai Britannici di intercettare le comunicazioni tedesche, modificando le sorti della guerra, specialmente nell’Atlantico, dove gli U-Boot tedeschi rappresentavano una minaccia costante.
Un luogo di memoria e ricerca
Il ritrovamento sull’isola di Sobieszewo si aggiunge ad altri importanti ritrovamenti legati a Enigma, testimoniando l’eredità storica e tecnologica della macchina. L’area è oggi oggetto di ulteriori indagini archeologiche, non solo per scoprire altri reperti, ma anche per preservare la memoria di uno dei momenti più drammatici del Novecento.
La macchina Enigma, come abbiamo detto, era un dispositivo elettromeccanico progettato per cifrare e decifrare messaggi. Inventata dall’ingegnere tedesco Arthur Scherbius alla fine degli anni 1910, divenne uno strumento cruciale per le comunicazioni militari tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale.
Struttura e Funzionamento
L’Enigma era composta da:
- Tastiera: per l’immissione del testo in chiaro.
- Pannello delle lampade: che mostrava le lettere cifrate corrispondenti.
- Rotori: dischi mobili con 26 contatti elettrici su ciascun lato, corrispondenti alle lettere dell’alfabeto. Ogni rotore effettuava una sostituzione alfabetica e, dopo ogni pressione di un tasto, ruotava, modificando la cifratura per la lettera successiva.
- Riflettore (Umkehrwalze): invertiva il percorso del segnale elettrico, garantendo che la cifratura fosse simmetrica; cioè, la stessa configurazione poteva essere utilizzata sia per cifrare che per decifrare un messaggio.
- Pannello a prese multiple (Steckerbrett): permetteva ulteriori scambi di lettere, aumentando la complessità della cifratura.
Il funzionamento avveniva nel seguente modo: premendo una lettera sulla tastiera, un circuito elettrico veniva chiuso, passando attraverso i rotori e il riflettore, per poi illuminare una lettera sul pannello delle lampade, rappresentando la lettera cifrata. La rotazione dei rotori dopo ogni pressione garantiva una cifratura polialfabetica, rendendo estremamente difficile la decodifica senza la configurazione esatta della macchina.
Produzione e diffusione delle Macchine Enigma
Si stima che siano state prodotte circa 100.000 macchine Enigma, utilizzate non solo dalle forze armate tedesche, ma anche da altri enti governativi e aziende per la protezione delle comunicazioni sensibili.
Le varianti includevano modelli con tre rotori per l’esercito e l’aviazione, e versioni con quattro rotori per la marina, ciascuna con specifiche configurazioni adattate alle esigenze operative dei diversi rami delle forze armate.