Il Parco Archeologico ha reso pubblico, poco fa, l’interessante intervento di manutenzione di una cantina romana impietrita dalla furia del vulcano, quel giorno del 79 d.C., come tutta la città e i suoi dintorni.
“Durante le attività di manutenzione una restauratrice – spiega il Parco – è impegnata in operazioni di consolidamento ed integrazione dei dolia (grandi contenitori in terracotta) presenti nella cella vinaria di Villa Regina a Boscoreale. Nelle foto il racconto di questo delicato e importante intervento sui 18 dolia della villa rustica”. Le immagini sono del Parco archeologico di Pompei.
Questi grossi contenitori panciuti – dolium, al singolare, dolia, al plurale – erano di terracotta e sono i precursori delle nostre botti. Venivano appoggiati sul fondo della cantina – che era più basso rispetto al piano di calpestio delle aree e delle stanze circostanti e poi coperti per 3/4 circa di terreno affinché la temperatura del vino, all’interno dei dolia, non subisse variazioni di rilievo. Di fatto costituisco l’evoluzione dei silos scavati nel terreno per contenere derrate alimentari, già presenti attorno alle case del Neolitico.
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