Alessandra Cecchini, la memoria velata e la paura di dimenticare. Bulino, nebbia ed oblio

L'artista, insignita del Premio finalisti del Nocivelli 2018: ""Il soggetto di "Quanta paura di dimenticare" si riferisce a una persona a me molto cara: il mio nonno materno. È questo attaccamento, questa devozione, che mi ha permesso di notarne alcuni particolari gesti, un modo tutto suo di stare al mondo, alcuni colori che gli appartengono, che lo connotano nella quotidianità. Partendo da un'immagine appartenente alla mia memoria personale ho tentato dunque di materializzare una paura che appartiene alla collettività, ossia quella di dimenticare e di essere dimenticati. Oggi, in una società ossessionata dall'immagine, dalle apparenze, è infatti necessario ragionare sul nostro rapporto con le immagini – compulsivamente scattate e condivise - e con la materialità degli oggetti di cui ci circondiamo per non sparire".

Alessandra Cecchini, insignita del Premio Finalisti Nocicelli 2018, analizza brevemente l’opera presentata in concorso.

www.premionocivelli.it/opera/quanta-paura-di-dimenticare
“Il soggetto di “Quanta paura di dimenticare” si riferisce a una persona a me molto cara: il mio nonno materno. È questo attaccamento, questa devozione, che mi ha permesso di notarne alcuni particolari gesti, un modo tutto suo di stare al mondo, alcuni colori che gli appartengono, che lo connotano nella quotidianità. Partendo da un’immagine appartenente alla mia memoria personale ho tentato dunque di materializzare una paura che appartiene alla collettività, ossia quella di dimenticare e di essere dimenticati. Oggi, in una società ossessionata dall’immagine, dalle apparenze, è infatti necessario ragionare sul nostro rapporto con le immagini – compulsivamente scattate e condivise – e con la materialità degli oggetti di cui ci circondiamo per non sparire”.
“Di questi disegni velati, cui scopriamo la superficie solo per pochi secondi – casualmente – ad una folata di vento, sono in definitiva, un esercizio sul fallimento, in quanto ci portano a considerare l’impossibilità di ricordare tutto e quindi la necessaria compresenza nelle nostre vite della memoria e dell’oblio”.

Sent by Barbara Bongetta

CENNI BIOGRAFICI
Alessandra Cecchini (Rieti, 1990) vive e lavora tra Rieti e Roma. Ha studiato Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia (2014) e poi di Bologna (2016); dal 2015 collabora con varie realtà editoriali come illustratrice e scrittrice freelance.
La sua ricerca si incentra sui temi di identità e memoria.
Selezione di mostre collettive: 2018: Mostra finalisti del concorso ContemporaneaMENTI 2018, Fondazione l’Arsenale di Iseo (Brescia); Mostra finalisti della X edizione del Premio Nocivelli, curatore interno: Kevin McManus | presidente della Giuria: Elio Grazioli | giurati: Daniele Astrologo Abadal, Cristina Casero, Sara Fontana, Ada Sbriccoli, Valdi Spagnulo | presso la Chiesa della Disciplina di Verolanuova (Brescia); 2016: Intersection: connecting the dots, a cura di Eleonora Cantini, presso La micro | art in apartment, Barcellona, Spagna; Mostra finalisti della Quinta edizione del Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee, a cura di Carlo Sala | giurati: Andrea Bruciati, Martina Cavallarin, Daniele De Luigi, Pietro Gaglianò, Francesca Lazzarini, Marinella Paderni, Eugenio Viola e Francesco Zanot | presso Villa Brandolini (Tv); Secondo Livello, a cura di Luca Caccioni e Rinaldo Novali, selezione allievi Accademia di Belle Arti di Bologna a cura di Giuseppe Lufrano, Otto Gallery, Bologna.
INDIRIZZI DI CONTATTO
alessandra.cecchini8@gmail,com
http://alessandracecchini.wixsite.com/alessandra-cecchini

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa