All’asta a Londra il Riposo durante la fuga d’Egitto di Tiziano. La storia della dolcissima opera giovanile. Il furto. Le quotazioni

Ha un valore stimato che è compreso tra i 15 milioni 25 milioni di sterline – 17,7 e 29,5 milioni di euro – il Riposo durante la fuga in Egitto -olio su tela, applicato su tavola, 46,2x 62,9 cm. – di Tiziano Vecellio – Pieve di Cadore 1485/90, Venezia – che torna sul mercato per la prima volta in oltre 145 anni. Il capolavoro giovanile di Tiziano sarà il protagonista dell’asta di Christie’s Old Masters Parte I il 2 luglio 2024. Il Riposo durante la fuga in Egitto è una delle ultime opere religiose dei primi anni di attività dell’artista ancora in mani private. Il dipinto ha attraversato alcune delle più grandi collezioni d’Europa ed è stato messo all’asta per l’ultima volta da Christie’s nel 1878, prima di entrare nella collezione di Longleat House.

E’ generalmente datato intorno al 1510, anche se vi sono alcune variazioni nella datazione precisa. Antonio Mazzotta, nella sua mostra del 2012 alla National Gallery di Londra, data il dipinto al 1508-09, osservando che la figura della Vergine prefigura altre eroine tizianesche dell’epoca, come Giuditta nel frammento di affresco del Fondaco dei Tedeschi e Maddalena nel “Noli me Tangere” (1511-12). Paul Hills, nella sua recensione della stessa mostra, elogia l’uso del colore di Tiziano, evidenziando il contrasto tra i vari colori dei vestiti dei personaggi e il movimento delle figure.

Nel XIX secolo l’opera fu acquistata dal quarto marchese di Bath. Fece notizia nel 1995 quando fu rubato da Longleat. Sette anni dopo, nel 2002, fu ritrovato in una borsa della spesa nella Grande Londra, senza cornice, grazie al lavoro di Charles Hill, un detective d’arte.

Provenienza

La provenienza di questo dipinto è altrettanto illustre quanto la sua qualità artistica. La sua prima documentazione risale alla collezione del mercante veneziano Bartolomeo della Nave (1571/79-1632), descritto nel 1629 come un ‘mercante da droghe’. L’inventario di Della Nave rivelava una collezione impressionante che includeva quindici opere di Tiziano, tra cui “La Madonna gitana” (circa 1511), “Violante” (circa 1510-15), “Ninfa e pastore” (circa 1570), e “La morte di Atteone” (1565-76), ora alla National Gallery di Londra.

Dopo la morte di Della Nave, la collezione passò al fratello Andrea e successivamente a Basil Feilding, 2° conte di Denbigh, ambasciatore di re Carlo I a Venezia. La maggior parte della collezione fu poi acquistata da James, 1° duca di Hamilton, e inviata in Inghilterra. Dopo l’esecuzione di Hamilton nel 1649, la collezione fu venduta all’arciduca Leopoldo Guglielmo d’Austria e divenne parte della collezione imperiale.

Il dipinto di Tiziano rimase nella collezione imperiale, passando per discendenza da Carlo VI a Maria Teresa e poi a Giuseppe II. Nel 1781 fu trasferito nel Palazzo del Belvedere a Vienna, dove fu saccheggiato dalle truppe francesi nel 1809 per il Musée Napoléon. Successivamente, fu di proprietà di Hugh Andrew Johnstone Munro di Novar, un importante mecenate dell’arte.

Orlando Rock, Presidente di Christie’s UK, ha dichiarato: “Questo sublime capolavoro giovanile di Tiziano è uno dei prodotti più poetici della sua giovinezza. Di provenienza impeccabile ed essendo passato attraverso le mani di duchi, arciduchi e imperatori del Sacro Romano Impero, questo magico dipinto devozionale ha la rara notorietà di essere stato rubato non una, ma due volte: la prima da Napoleone e la seconda alla fine degli anni ’90. Siamo onorati di essere incaricati di portare questo dipinto importante e magnificamente osservato al mercato di Londra questo luglio.”

Andrew Fletcher, Global Head of the Old Masters Department di Christie’s, ha aggiunto: “Questa è l’opera più importante di Tiziano arrivata sul mercato delle aste in più di una generazione e uno dei pochissimi capolavori dell’artista rimasti in mani private. Si tratta di un quadro che incarna la rivoluzione pittorica operata da Tiziano all’inizio del XVI secolo e costituisce un esempio davvero eccezionale dell’approccio pioneristico dell’artista sia nell’uso del colore che nella rappresentazione della forma umana nel mondo naturale, il vocabolario artistico che gli assicurò lo status di primo pittore veneziano a raggiungere la fama in tutta Europa durante la sua vita e la sua posizione come uno dei più grandi pittori nella storia dell’arte occidentale”.

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Redazione
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