Altre decorazioni simboliche emergono dai pavimenti romani portati alla luce a Teramo durante lavori per la rete-gas

I simboli emersi sono quelli solari - croce uncinata - e il cosiddetto nodo si Salomone, che rappresenterebbe l'unione che porta a una concordia operosa. La villa romana risalirebbe alla prima parte del I secolo d. C.

Scavi e sopralluoghi in corso a Teramo dove, sotto la strada asfaltata del centro, durante la posa di tubature del metano sono stati trovati i resti di una villa romana. Nelle ultime sono stati evidenziati altri particolari dei pavimenti a mosaico, con simboli di unità e di fecondità.

Secondo una prima valutazione, l’edificio risalirebbe al I secolo dopo Cristo, qualche decennio prima della fine di Pompei.

I simboli emersi sono quelli solari – croce uncinata – e il cosiddetto nodo di Salomone, che rappresenterebbe l’unione che porta a una concordia operosa.



“Interamnia Praetuttiorum – oggi Teramo continua a svelarsi sotto di noi e regala nuove informazioni sulla sua storia. – annuncia la Soprintendenza abruzzese – Così è accaduto in via Sant’Antonio, nel cuore della città, dove nell’ambito dei lavori per il rifacimento della pavimentazione stradale sono venuti in luce due nuovi mosaici e diverse strutture di interesse archeologico.

Sono state individuate tre pavimentazioni riferibili ad altrettanti ambienti, in collegamento tra di loro e attribuibili con molta probabilità a una domus di epoca romana. Si tratta di un mosaico, nei colori del bianco e del nero, con decorazione centrale costituita da una composizione a scacchiera e con cornice composta da una doppia fascia e da una treccia a due capi; la pavimentazione pare collocabile nel I sec. d.C.

Accanto a questa ne è venuta in luce un’altra, al momento in corso di indagine, di cui si riconosce una soglia di ingresso con una decorazione con motivo vegetale, mentre una ulteriore pavimentazione in tessellato, impreziosita da piccoli elementi in pietra colorati, è stata intercettata a seguito di un allargamento dell’area di scavo.

A completare le scoperte, una ricca presenza di intonaci dipinti nei colori del rosso, giallo, verde e nero, in parte presenti in frammenti negli strati di riempimento, in parte ancora in opera, a decorare quello che rimane delle pareti degli ambienti”.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz