Approfondimento. Chiesa dell’ XI secolo e reperti romani trovati sfondando il pavimento di casa. Labirinti e cavità sotto Napoli. Perché

NAPOLI – L’antefatto – Nelle ore scorse, come sappiamo, nel cuore di Napoli, i Carabinieri del Tpc, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica, hanno rinvenuto una chiesa medievale risalente all’XI secolo. L’operazione, finalizzata a contrastare scavi clandestini e attività di saccheggio nel sottosuolo, ha portato alla luce ambienti sotterranei appartenenti a questa importante struttura religiosa, situata a circa otto metri di profondità. Un imprenditore aveva sfondato il pavimento della casa, accedendo alla chiesa sottostante – della quale non si conosceva l’esistenza – e a un labirinto di beni archeologi.

L’abside semicircolare della chiesa è affrescata e presenta, parzialmente identificabile, l’iconografia del Cristo in Trono, decorata con la realizzazione pittorica di un velarium – una sorta di tenda – e un’iscrizione in fase di decifratura. Inoltre, è emersa una parte della pavimentazione in lastre di marmo bianco. Durante l’indagine, sono stati sequestrati all’imprenditore napoletano coinvolto circa 10.000 frammenti ceramici di epoche romana e medievale, provenienti dall’antica Neapolis, e 453 reperti archeologici integri, tra cui crateri a figure rosse, anfore e lucerne. Gli strati della città qui si alternano. Probabilmente l’imprenditore si è imbattuto in una necropoli romana. Ma cosa c’è sotto le cantine di Napoli? Cosa si nasconde, ancora?

Perché tanti tesori sotto le cantine?

Sotto Napoli si cela un intricato sistema di labirinti e cavità che si estendono per circa 500 chilometri, raccontando la storia millenaria della città e la sua interazione con il territorio. Queste gallerie, in gran parte scavate nel tufo, sono il risultato di secoli di attività umana e dell’adattamento delle strutture alle peculiarità geologiche della zona.

Origine dei labirinti sotterranei

Il tufo, una roccia vulcanica leggera e facilmente lavorabile, è stato estratto fin dall’antichità per la costruzione delle abitazioni e delle chiese, dando vita a un sottosuolo ricco di tunnel e stanze.

Non solo. Molto spesso, per comodità, i materiali per costruire un edificio venivano recuperati scavando in profondità proprio sotto il punto in cui sarebbe sorta la casa. Le pietre venivano portate così in superficie, senza dover affrontare costi di acquisto o di trasporto. E l’edificio copriva poi il buco della cava, che non veniva però colmato.

La presenza di fonti d’acqua ha giocato un ruolo cruciale nella creazione del reticolo di queste cavità. L’acquedotto greco, che riforniva la città di acqua potabile, si sviluppa attraverso un complesso sistema di gallerie sotterranee. Queste gallerie, insieme a quelle romane e medievali, non solo hanno fornito acqua ai cittadini, ma hanno anche contribuito a formare una rete spesso interconnessa di cunicoli che si intersecano nel sottosuolo di Napoli. La combinazione di cave per l’estrazione del tufo e la costruzione di acquedotti ha trasformato il suolo partenopeo in un vero e proprio labirinto, dove le strade e i palazzi visibili in superficie nascondono un mondo sotterraneo affascinante.

Alcune case, dalla cantina, hanno diretto accesso alle scale che vanno in profondità e scendono lungo pozzi alla fine dei quali si dipartono cunicoli e gallerie. E’ evidente che tanti cunicoli sono chiusi od ostruiti. Quindi ci sarebbe ancora tanto da scoprire. In alcuni casi si utilizzano – nell’ambito della ricerca ufficiale – le nuova tecnologie per individuare ipogei sconosciuti che, per forma, possono rivelarsi come templi antichi, alcuni dei quali, probabilmente inviolati nei millenni.

Le strutture curiose del sottosuolo

Nel sottosuolo di Napoli si trovano diverse strutture e luoghi di interesse, tra cui:

La Napoli sotterranea

Uno dei luoghi più noti è la Napoli Sotterranea, un complesso di gallerie e cavità che copre circa 2000 anni di storia. Qui si possono ammirare antiche cisterne, resti di acquedotti e graffiti risalenti a epoche passate. I visitatori possono percorrere un affascinante itinerario guidato che svela i segreti della vita quotidiana dei napoletani di secoli fa.

Il Cimitero delle Fontanelle

Un altro luogo di particolare interesse è il Cimitero delle Fontanelle, un ossario che custodisce le ossa di migliaia di napoletani. Situato all’interno di una cava di tufo, questo sito è un luogo di culto popolare, dove i visitatori possono rendere omaggio ai defunti. Le testimonianze di devozione e pietà popolare si intrecciano con la storia di Napoli, rendendo il cimitero un esempio unico di cultura e tradizione.

La Chiesa di San Lorenzo Maggiore

La Chiesa di San Lorenzo Maggiore, con il suo chiostro e la sua cripta, rappresenta un altro affascinante esempio dell’architettura sotterranea. Sotto la chiesa si trovano i resti di un antico foro greco-romano, che testimoniano l’importanza della città nei secoli passati. Le stratificazioni archeologiche visibili nella cripta offrono uno spaccato della vita a Napoli nei vari periodi storici.

Le Catacombe di San Gennaro

Le Catacombe di San Gennaro, uno dei più importanti siti di sepoltura cristiana, sono un altro esempio notevole delle cavità sotterranee. Queste catacombe, che si estendono su due livelli, offrono un’affascinante panoramica sulla vita dei primi cristiani a Napoli. Le pitture murali e le tombe ben conservate raccontano storie di fede e devozione, nonché la vita sociale dell’epoca.

L’importanza dei labirinti sotterranei

Questi labirinti e cavità non solo rappresentano una testimonianza del genio ingegneristico dei napoletani, ma anche un patrimonio culturale unico da preservare. La loro esistenza è strettamente legata alla storia della città e alla sua evoluzione nel corso dei secoli. La loro valorizzazione può contribuire non solo a una migliore comprensione della storia di Napoli, ma anche a una maggiore attrattività turistica della città.

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa