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Una tela di varie pezze, per una lunghezza totale di 68,30 metri, costituisce una delle più antiche, complesse, popolari e realistiche narrazioni sequenziali della storia dell’arte, divenendo una sorta di precedente strutturale del cinema muto con didascalia. E’ il cosiddetto arazzo di Bayeux -in realtà un telo ricamato, sul quale, pertanto, figure e parole non sono state realizzate durante la tessitura, ma apposte successivamente – cronistoria epica delle vicende che portarono il normanno Guglielmo II, Duca di Normandia, poi soprannominato Guglielmo il Conquistatore ad attraversare la Manica per raggiungere l’Inghilterra e sconfiggere l’usurpatore Aroldo II, reo, secondo la narrazione, di non aver rispettato un giuramento di fedeltà e di sottomissione.
Ciò che colpisce è la minuziosità con la quale la narrazione letteralmente si dipana, l’attenzione ai particolari all’apparenza insignificanti, che assegnano al telo la funzione di diretta testimonianza dei fatti narrati. Che il cosiddetto arazzo si basi su fonti molto vicine ai protagonisti è dimostrato dal realismo con il quale vengono affrontati elementi trascurati o trascurabili dalla grande storia, come preparativi di cene, pranzi o il denudamento parziale di coloro che salivano sulle navi; oppure ancora, il lavoro dell’addetto agli approvvigionamenti che gira per le campagne inglese per fare acquisto di derrate alimentari o l’incendio di una casa che viene eliminata, nonostante fosse l’abitazione di una donna e di un bambino, quello che si prevedeva fosse il campo di battaglia. Le pezze sono fotogrammi straordinari che tengono sempre desta l’attenzione del lettore. Immagine e narrazione in latino, condotta con estrema sintesi, procedono parallele.L’opera venne ricamata nella seconda parte del XI secolo, a ridosso dell’azione di guerra, avvenuta nel 1066. La collocazione del telo – sino alla fine del XVIII secolo nella collezione della Cattedrale di Bayeux ed è attualmente esposto al pubblico nel Centre Guillaume-le-Conquérant di Bayeux – e, soprattutto, il punti di vista – che pare molto orientato alle ragioni dei normanni – fanno pensare che l’opera sia stata commissionata in ambienti molto vicini allo stesso Guglielmo il conquistatore. Una visione con voce narrante fornisce – grazie alla regia dell’architetto e fotografo fiorentino Enrico Ciabatti – un’ottima occasione per conoscere questo capolavoro, attraverso due video, che qui presentiamo.
La storia in sintesi com’è narrata dal telo
Re Edoardo d’Inghilterra sente approssimarsi la morte. Per questo chiama il cognato Aroldo, fratello di sua moglie, per affidargli un incarico delicato. Aroldo dovrà attraversare la Manica e recarsi in Normandia per comunicare a Guglielmo II, Duca di Normandia, parente del re, per parte di madre che è stato scelto per la successione al trono. Aroldo si imbarca, ma una tremenda tempesta trascina la nave più a Est, nei pressi delle terre del terribile conte Guy, il quale capisce rapidamente che da quei naufraghi potrebbe ricavare un ricco riscatto. Aroldo viene portato al castello di Beaurainville, dove viene tenuto in ostaggio. Le richieste economiche di Guy sono eccessive. Frattanto la notizia del naufragio e della prigionia di Aroldo giungono a Guglielmo di Normandia, il nobile dal quale Aroldo era diretto se un fortunale non avesse mutato la rotta. Il Duca Guglielmo interviene presso il conte, ottenendo la cessione dell’ostaggio. Aroldo viene liberato e, dopo aver comunicato al Duca il radioso futuro della successione, combatte al suo fianco contro nemici della Bretagna. Viene così insignito del titolo di cavaliere e, poichè Guglielmo sarà successore del Re d’Inghilterra,Aroldo giura sulle reliquie che sarà fedele a Guglielmo. Ma tornato in patria, Aroldo non rispetta i patti, forse perchè, sul letto di morte re Edoardo lo indica suo erede. Comunque sia, Guglielmo di Normandia, venuto a conoscenza di quello che lui reputa un tradimento, reso ancor più orribile dallo spergiuro, ordina la costruzione di una flotta, attraversa il mare ed pronto a conquistare l’Inghilterra…
Il racconto per immagini e parole contenuto nell’Arazzo di Bayeaux (prima parte)
Il racconto per immagini e parole contenuto nell’Arazzo di Bayeaux (seconda parte)
Il cinema? Un precedente di mille anni fa nei 68,30 metri dell'arazzo di Bayeux. Il video, i significati
Una tela di varie pezze, per una lunghezza totale di 68,30 metri, costituisce una delle più antiche, popolari e realistiche narrazioni sequenziali della storia dell'arte, divenendo una sorta di precedente strutturale del cinema muto con didascalia. E' il cosiddetto arazzo di Bayeux -in realtà un telo ricamato, sul quale, pertanto, figure e parole non sono state realizzate durante la tessitura, ma apposte successivamente - cronistoria epica delle vicende che portarono il normanno Guglielmo II, Duca di Normandia, poi soprannominato Guglielmo il Conquistatore ad attraversare la Manica per raggiungere l'Inghilterra e sconfiggere l'usurpatore Aroldo II, reo, secondo la narrazione, di non aver rispettato un giuramento di fedeltà e di sottomissione