Archeologia a colpo d’occhio. Cos’è. A cosa serviva. Cos’hanno trovato qui dentro

E’ lungo 63 metri e sembra terminare nel nulla. E’ semicircolare e presenta nicchie laterali. Fu inventariato come tomba massonica, ma probabilmente non c’entra nulla con la funzione funeraria. Ed ecco perché gli archeologi hanno cercato di fare luce su un luogo carico di leggende.

Recentemente, un’importante scoperta è stata fatta a Gucin Gaj, a Varsavia, in Polonia, dove, in un ipogeo misterioso sono emersi resti risalenti all’alto medioevo, insieme a monete databili al XVII secolo. L’Ufficio del Conservatore dei Monumenti della capitale ha reso noto che questi ritrovamenti sono avvenuti indagando all’interno di un corridoio sotterraneo, un luogo ricco di storia e di leggende.

Il corridoio semicircolare, lungo ben 63 metri, si trova all’interno del complesso storico di Gucin Gaj, una zona che, storicamente, era associata alla vasta tenuta di Wilanów, famosa per il suo palazzo. Questo ipogeo è situato nelle immediate vicinanze della chiesa di Santa Caterina, sul pendio della scarpata. Nonostante oggi il sito ricada nel distretto di Ursynów a causa di modifiche ai confini cittadini avvenute nel dopoguerra, esso è comunque parte integrante del paesaggio culturale del Parco Culturale di Wilanów, sottolineando il legame storico con il Palazzo di Wilanów, uno dei più importanti esempi di architettura barocca in Polonia.

Il BSKZ (Biuro Stołecznego Konserwatora Zabytków) ha avviato una serie di test specialistici sul corridoio sotterraneo, tra cui l’utilizzo di uno scanner 3D per sviluppare un inventario completo e dettagliato dell’interno della struttura. Questo lavoro ha portato alla documentazione di 47 nicchie ad arco, fornendo un’importante base di dati per le future attività di conservazione e restauro. Le informazioni raccolte sono cruciali per comprendere la storia e la funzione originaria del corridoio. Da quanto è possibile capire la struttura originaria risale al Medioevo, ma essa fu oggetto di ampi restauri nell’Ottocento.

Uno degli elementi chiave emersi durante le ricerche è stato il rinvenimento di un frammento di muro di mattoni con un gradino, che gli archeologi ritengono possa far parte dell’ingresso ottocentesco del corridoio.

Questo frammento potrebbe risalire, appunto, a una ricostruzione avvenuta nel XIX secolo. Durante gli scavi sono stati anche rinvenuti reperti che risalgono all’alto medioevo, insieme a monete del XVII secolo.

L’analisi della struttura suggerisce che il corridoio potrebbe essere stato utilizzato come cisterna per la raccolta dell’acqua, un elemento essenziale per il vicino Palazzo di Wilanów, residenza del re Jan III Sobieski. Ma le condutture dove sono finite?

Questa teoria si basa anche su documenti storici, tra cui una lettera di Augustyn Locci, architetto di corte di Sobieski, in cui si fa menzione della costruzione di una presa d’acqua nella zona.

Oltre alla funzione idrica, si ipotizza che il corridoio potesse essere utilizzato per la conservazione del ghiaccio. La vicinanza di un laghetto avrebbe permesso, infatti, di tagliare blocchi di ghiaccio durante l’inverno e di conservarli nel corridoio, trasformandolo di fatto in una ghiacciaia. Forse le nicchie avevano proprio la funzione di accumulo del ghiaccio e di riduzione dell’esposizione all’aumento della temperatura che ci sarebbe stata in una neviera circolare o quadrata.

Il corridoio avrebbe inoltre garantito l’ingresso agli addetti alla ghiacciaia che poteva essere utilizzata come freezer del palazzo – nonostante una certa distanza dallo stesso edificio – e che poteva fornire i blocchi di ghiaccio da portare nelle cucine, durante la stagione calda.

L’ubicazione discosta dal palazzo potrebbe essere ricondotta alla qualità dell’acqua della zona e all’ombrosità del sito.

Nel corso dei primi decenni del XIX secolo, l’area intorno al corridoio subì notevoli trasformazioni. Con l’acquisto della tenuta da parte di Stanisław Kostka Potocki, un influente aristocratico polacco, l’intera zona, compresa la struttura sotterranea, venne riorganizzata e rinominata Gucin.

Potocki, noto massone, conferì al corridoio una nuova e leggendaria funzione: esso divenne infatti associato alle attività della massoneria. Questo legame con la massoneria, benché mai confermato ufficialmente, ha portato il corridoio ad essere conosciuto nel tempo come la “tomba massonica”. Sebbene le fonti storiche non supportino questa versione, la leggenda è stata talmente persistente che anche l’iscrizione nel registro dei monumenti del 1989 fa riferimento al sito come “tomba massonica”.

Successivi documenti d’archivio fanno riferimento alla ricostruzione del corridoio nella seconda metà dell’Ottocento, periodo durante il quale venne creato un boschetto commemorativo nelle immediate vicinanze, dedicato alla memoria dei fratelli Potocki. Una fattura conservata di quell’epoca documenta i lavori eseguiti per la muratura del corridoio e delle caverne, oltre alla demolizione dell’ingresso, indicando chiaramente le somme corrisposte ai capisquadra.

La tradizione orale ha inoltre alimentato ulteriori leggende, secondo le quali il corridoio sotterraneo avrebbe dovuto condurre al palazzo di Ursynów o addirittura alla città di Czersk, distante parecchi chilometri. Si narra anche che durante la Seconda Guerra Mondiale il corridoio sia stato utilizzato come rifugio dalla popolazione locale. Oggi, il corridoio è un rifugio protetto per pipistrelli, motivo per cui è stato riconosciuto come monumento naturale, preservando così il suo valore sia storico che ambientale.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa