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Archeologia a colpo d’occhio. Cos’è questa strana cosa romana trovata in un campo. A che serviva, di che materiale è fatta


Un prezioso deposito romano  è stato trovato durante un raduno di appassionati di ricerche con rilevatori di metalli a Euston, nella parte occidentale del Suffolk. Euston è un villaggio di un centinaio di anime, situato nella verdissima pianura dell’Inghilterra orientale, caratterizzato dalle tipiche e accoglienti case inglesi di campagna, con grandi vetrate a riquadri che danno su giardini e prati incolti.

E’ stato proprio in un campo agricolo che un’associazione, chiesto il consenso del proprietario del terreno, ha organizzato un raduno di “detectoristi”. L’apparecchiatura di Martin White ha iniziato a lanciare segnali perentori, su una superficie che certo non indicava la presenza di un chiodo o della cerniera della porta.

Il segnale giungeva alla piastra segnando un oggetto piuttosto ampio e di forma vagamente circolare. La parte superiore di un bidone? Immediatamente è stata avviata la verifica. Gli appassionati di metal detector si sono resi conto che si trattava di qualcosa di singolare e molto antico. La parte superiore di quei materiali accatastati doveva essere un antico piatto di metallo. E’ stato così deciso di richiedere l’intervento degli archeologi che hanno condotto uno scavo, coadiuvati proprio da White, protagonista del rinvenimento. Il servizio archeologico del Consiglio della contea di Suffolk ha facilitato lo scavo del tesoro, che è stato eseguito da Wardell Armstrong e dai conservatori del Norfolk Museum Service.

Lo strano deposito si presentava come una sorta di guscio di tartaruga metallico, sepolto a una profondità relativamente esigua sotto un terreno piatto, come possiamo vedere chiaramente nell’immagine qui sotto. La terra è stata asportata con estrema cautela.

Liberato il blocco compatto di materiali, che sembrava trasformato in una scultura contemporanea, gli archeologi hanno evitato di intervenire in loco alla separazione dei vari elementi, preferendo ricorrere a un”operazione accurata in una sede idonea.

Ed ecco cos’è uscito da quell’antico groviglio.

Piatti, vassoi, ciotole e una tazza di peltro, che sono stati datati al tardo Impero romano. Il peltro è una lega composta principalmente di stagno (min. 90%), con l’aggiunta di altri metalli (rame, bismuto e antimonio). Anticamente, secondo la qualità e l’uso previsto, poteva contenere fino al 15% di piombo. Oggi il piombo è stato bandito per la tossicità
Non si è ancora stabilita la natura del deposito. Attorno, almeno fino ad ora, non sono stati trovati di strutture antiche. Probabilmente quando i vari pezzi furono sepolti essi furono inseriti in un sacco di cui poi, con la consunzione del materiale tessile, si sono perse le tracce. Il servizio da tavola fu rubato? Oppure fu sepolto dai proprietari prima di un forzato trasferimento? Oppure – ancora – esso costituiva un deposito votivo? Una risposta precisa potrà avvenire dallo studio accurato dall’area circostante. Almeno da quanto a appare, finora, sembrerebbe che il sacco di stoviglie, fosse stato nascosto in un punto isolato.

“È incredibile pensare che questo fragile tesoro sia sopravvissuto per migliaia di anni”. ha commentato Melanie Vigo Di Gallidoro, vice del Gabinetto del consiglio della contea di Suffolk per i paesaggi protetti e l’archeologia. La consigliera, d’origine italiana – la sua è una nobile famiglia di origine siciliana – ha accolto con doppia soddisfazione il ritrovamento, punto d’incontro tra la sua cultura d’origine e l’amata terra inglese.

“Sto rilevando da circa 10 anni – ha detto l’appassionato di metal detector -e questa è la scoperta di più alto profilo che ho fatto finora. E’ stato molto eccitante! Ci siamo rapidamente consultati con il Servizio Archeologico in modo che gli oggetti potessero essere rimossi e registrati, senza essere danneggiati. È stato un privilegio essere coinvolto nell’intero processo, dalla scoperta allo scavo fino alla visualizzazione dei reperti”.